MOGLIANO - Il vicesindaco Giannino Boarina (nella foto) risponde ad un'interpellanza del consigliere di opposizone Zago.

«La sentenza della Corte Costituzionale n. 238/2009 che ha affermato la natura tributaria della Tariffa di Igiene Ambientale (TIA), la tassa sui rifiuti, ha creato non poca confusione ed incertezza nel quadro normativo generale» dice Boarina.

Si è infatti assistito alla proliferazione di una copiosa e controversa produzione di pareri legali e decisioni di commissioni tributarie che anziché chiarire la questione hanno avuto l’effetto di rendere ancor più difficoltoso per gli enti locali e per le società di gestione del servizio, comprendere quale fosse il più corretto modo di agire.

Contestualmente cittadini singoli e associazioni di cittadini hanno iniziato a riversare sui Comuni richieste di rimborso IVA sulle tariffe pagate negli anni precedenti.

Da un monitoraggio condotto recentemente da Federambiente risulta che su 12,5 milioni di abitanti ai quali viene applicata la TIA al 44% di loro verrà ancora richiesta l’IVA sulla TIA anche nel 2010 e un altro 18% è in attesa della decisione definitiva da parte delle aziende di servizi mentre solo il 38% vedrà sparire l’IVA.

Prendendo a riferimento i comuni anziché gli abitanti la tariffa è tornata ad essere un tributo nel 22% degli enti locali (dati da Il sole 24 ore).

La Giunta comunale, in questa situazione generale complessa e delicata ha scelto di attendere l’evoluzione del quadro normativo ritenendo indispensabile che il legislatore intervenisse a mettere a posto tutte le tessere dell’intricato mosaico scompaginato dalla sentenza 238/2009.

Sono di questi giorni le notizie apparse sui giornali specializzati circa gli interventi che il legislatore sta pensando di attuare per rimettere ordine alla disciplina travolta dalla pronuncia della Corte Costituzionale e l’orientamento emerso è nel senso di sancire per legge la natura “non tributaria” della TIA che, di conseguenza, potrebbe continuare ad accompagnarsi all’IVA con un vantaggio per negozi e imprese (che possono detrarre l’IVA) e un nulla di fatto per le utenze domestiche che non avrebbero nemmeno più titolo per i rimborsi sul pregresso.

Vi è da dire che anche qualora il Comune si fosse prontamente adeguato agli effetti della sentenza, per i contribuenti non sarebbe cambiato molto in quanto la cifra che oggi viene indicata alla voce IVA in futuro verrebbe ricompresa nel costo del servizio, atteso che al fine di evitare perdite nel bilancio comunale sarebbero stati necessari ritocchi alla tariffa per compensare l’imposta venuta a mancare.

In questi giorni stanno arrivando nelle case dei contribuenti le bollette spedite da Veritas relative al pagamento della TIA 2010 ove, facendo riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale, la società dichiara comunque che la fattura riporta l’iva al 10% e che l’importo è da intendersi “salvo conguaglio” in attesa di sviluppi normativi.

Essendo in questo ente il servizio di smaltimento rifiuti esternalizzato, e poiché ai sensi del decreto Ronchi il costo dello stesso servizio deve essere integralmente coperto dalla tariffa, ciò sta a significare che l’IVA non applicata sulla tariffa verrebbe richiesta ugualmente al Comune dalla società di servizio in quanto per quest’ultima l’imposta è un costo ed il Comune si troverebbe “costretto” a ritoccare la tariffa.

Una volta che il legislatore e l’Agenzia delle entrate avranno chiarito definitivamente il quadro ordinamentale, il Comune si adeguerà prontamente» conclude Boarina.