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23 aprile 2024

Nord-Est

In tempi di crisi, il vino è l'oro

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In tempi di crisi, il vino è l'oro

VERONA - La vigna come l'oro: a dispetto della crisi, le star dello spettacolo e il mondo finanziario continuano ad investire capitali sul territorio del vino italiano, visto quasi come un "bene rifugio". Un fenomeno in crescita, di cui si discuterà al prossimo Vinitaly, la rassegna internazionale di riferimento del settore, in scena a Verona dal 7 al 10 aprile.

 

"Queste tendenze - spiega il direttore dell'European School of Economics di Milano e Firenze, Stefano Cordero di Montezemolo - dimostrano che il mondo del vino ha retto la crisi meglio di altri e lo ha fatto perché non è solo business, ma anche paesaggio, storia, popolo, cultura. I capitali stranieri - aggiunge - possono essere un'opportunità per i territori".

 

Gli esempi di investimenti non mancano: dalla fine degli anni '70, quando la famiglia italo-americana Mariani fondo' a Montalcino Castello Banfi, sono state tante le realtà vinicole protagoniste di un 'capital gain' dall'estero, in particolare dal mondo anglo-americano. Tra le più recenti, ricordiamo il passaggio della Ruffino nelle mani di Constellation Brands o di Gancia in quelle di Russian Standard Corporation o ancora di Tenuta Oliveto a Montalcino alla Soleya International Corporation di Panama.

 

Ma i vigneti italiani hanno estimatori anche tra i big dello star system internazionale, da Sting a Mick Hucknall a Richard Parsons. Un appeal che cresce anche tra i nuovi consumatori, in primis i cinesi.

 



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