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16 aprile 2024

Vittorio Veneto

I timori del vescovo di Vittorio Veneto per l'uscita del traforo

"Preservare l’integrità di un manufatto tanto importante, quanto delicato, come la Pieve di Sant’Andrea"

| Claudia Borsoi |

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I timori del vescovo di Vittorio Veneto per l'uscita del traforo

VITTORIO VENETO - «Mi auguro vivamente che, tra le diverse esigenze di cui si dovrà tener conto nella decisione, sia tenuta in debita considerazione quella di preservare l’integrità di un manufatto tanto importante, quanto delicato, come la Pieve di Sant’Andrea». Dopo il parroco monsignor Michele Favret, anche il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo non nasconde i propri timori per quelle che potrebbero essere le ricadute sulla chiesa più antica della città una volta che il traforo, con innesto in via Carso, sarà aperto alle auto.

 

I mezzi, in uscita dalla variante alla statale 51, finirebbero per lambire in numero maggiore rispetto all’attuale l’edificio sacro tra via Carso e via Antonello da Serravalle. E le vibrazioni potrebbero avere delle ripercussioni sulla staticità della chiesa. Il parroco di Sant’Andrea aveva già palesato i propri timori, a giugno, al sindaco Antonio Miatto, convocando anche il consiglio pastorale parrocchiale.

 

Ora dalle pagine dell’Azione è il vescovo Corrado a tenere alta l’attenzione sulla questione in attesa di sapere quali saranno le misure di mitigazione per via Carso che Anas adotterà. «Auspico che le scelte tecniche facciano il possibile per tenere conto che la Pieve, data la sua notevole fragilità, verrebbe esposta a pericolose sollecitazioni, qualora il traffico, che vi passa proprio accanto, dovesse aumentare significativamente» il pensiero del vescovo affidato a L’Azione.

 



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Claudia Borsoi

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