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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

TOSCANI INAUGURA IL FESTIVAL COMODAMENTE 2008

"Dove sono i conflitti individuali in questa parte del mondo? "

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Provocatorio e irriverente come le sue immagini, Oliviero Toscani ha inaugurato la seconda edizione del Festival Comodamente di Vittorio Veneto, ieri, 12 settembre 2008, interrogando noi, abitanti di questa Italia del Nord - “una scrofa, lavata, pulita e deodorata” - sul senso del "conflitto", tema chiave della manifestazione.

“Comodamente, un nome che ha l’aria di voler mettere a posto le cose. Avrei preferito Scomodamente – dice Toscani – Mi è parso strano che dalla parte più razzista d’Italia, mi arrivasse un invito di buonismo, di volersi andare a confessare. E’ un po’ come guardare le problematiche dal buco della serratura, in maniera un po’ ovattata. Dove sono i conflitti individuali in questa parte del mondo? I Veneti – continua il fotografo milanese – hanno il senso della voglia del NON-conflitto. Perchè qui ci sono sempre questi festival intelligenti dai temi ambigui?”.

Il pubblico, punzecchiato a dovere, risponde. Intanto sullo sfondo è proiettato un video sulla guerra in Jugoslavia (Sarajevo, 1994): immagini crude, violente, sulle quali scorrono in sovrimpressione nomi di griffe, di personaggi famosi, di banalità attuali. Che cos’è fuori posto, ci chiede Toscani? Un altro video contrappone un mondo futurista, dove dominano la scienza, la tecnologia e la robotica, e un mondo dimenticato e lontano, in cui regnano la fame, la miseria, il lavoro manuale. Poi una frecciata diretta agli ambientalisti e al conflitto uomo-natura: “L’ambientalismo è costruire bene, non è difendere la natura. Che presunzione! La natura non ha bisogno di essere difesa, la natura ci fa secchi”.

Il fotografo accenna alle sue campagne pubblicitarie, in particolare a una delle ultime, quella che ritrae una modella anoressica per il marchio Nolita, che creò un risaputo disaccordo. “Chi non conosce il conflitto? Esso è la cosa più banale del mondo ed è necessario per risolvere il problema. Ma la gente ha paura”. “La creatività esige conflitto – conclude Toscani. - Il conflitto è creatività, è non aver paura di aver paura, è affrontare l’insicurezza. La ricerca costante della sicurezza e del consenso porta dritti a una mediocrità della vita. All’interno del conflitto, invece, si può sognare, fantasticare e creare, volare più in alto della condizione conflittuale dalla quale siamo condizionati”.

Cinzia Agrizzi

 


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