TREVISO - Il mercato del lavoro trevigiano nel 2015 ha registrato segnali meno negativi, trainato da indicatori economici un po' più solidi rispetto all'anno precedente e dagli incentivi del Jobs Act. L'incognita è data
dalla caduta, nei primi quattro mesi del 2016, delle esportazioni per un 9%. ù

E' la sintesi su Treviso data oggi dalla Cisl di Belluno-Treviso che, sulla base degli elementi del centro studi della Camera di Commercio, fissa in un 7,7% il tasso di disoccupazione 2015, contro l'8,3% dell'anno precedente.

Secondo il segretario delegato, Alfio Calvagna, il 42% delle assunzioni effettuate nell'anno sono avvenute senza l'utilizzo dell'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità 2015 (lo 'sconto' di 8.060 euro l'anno per tre anni nei versamenti Inps a vantaggio delle aziende che hanno integrato dei disoccupati con contratti a tempo indeterminato o stabilizzato dei precari), segno che "sono state scelte professionalità mirate di cui c'era una precisa necessità".

In generale, le persone entrate in mobilità nei primi tre mesi del 2016 sono stati 217 contro i 338 dello stesso periodo dell'anno precedente; le crisi aziendali sono scese a 15 mentre un anno fa erano 21. Fra gli elementi di criticità, rileva il sindacato, c'è la difficoltà nel convincere lavoratori disoccupati fra i 36 ed i 50 anni della necessità di affrontare corsi di riqualificazione nell'ottica delle variazioni della domanda di specializzazione.