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24 aprile 2024

Treviso

Treviso celebra la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze

La Commissione Pari Opportunità:"non esistono violenze e soprusi a livello di culture antropologiche diverse ma anche nei Paesi cosiddetti civilizzati"

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TREVISO - L’11 ottobre si celebrerà la “Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze”, voluta dall’Onu sette anni fa come monito per sostenere e a rispettare le piccole donne, spesso vittime di soprusi e violenze di ogni tipo.

Tra queste spiccano quelle che riguardano le “spose bambine”, spesso accompagnate da abusi che non sempre vengono vissuti come tali, perché è diffusa, purtroppo, una preoccupante percezione “dell’accettazione della violenza”. Tutte queste spose bambine o ragazzine, ridotte in schiavitù, rischiano di morire di parto e sono costrette a non studiare, per cui non diventano mai consapevoli dei propri diritti.

A queste violenze si aggiunge l’orripilante consuetudine tribale delle mutilazioni genitali femminili. Almeno 12 milioni di ragazzine, a volte bambine piccole, vengono mutilate in questo modo cruento e devastante per la vita successiva di donne e di madri. La Commissione Pari Opportunità del comune di Treviso sottolinea come “non esistono soltanto violenze e soprusi a livello di culture antropologiche diverse, che appaiono solo più rilevanti e a volte addirittura raccapriccianti, ma che, anche nei Paesi cosiddetti civilizzati, la femminilità viene ancora vilipesa e sacrificata”.

I dati elaborati dalle forze dell’ordine in Italia per “Terre des Hommes”, fondazione che opera per la difesa dei diritti dei bambini, sono ancora allarmanti: in Italia una donna su tre ha subito almeno una forma di violenza da bambina, di cui l’11 % sono abusi sessuali. Esistono poi violenze anche meno appariscenti, ma più subdole e raffinate, che precludono l’autorealizzazione femminile, presenti ancora all’interno della nostro cultura.

La ricorrenza della giornata delle bambine è stata lanciata ufficialmente nell’anno 2012, tingendo di rosa i maggiori monumenti del mondo, da “Plan International”, organizzazione umanitaria che opera da 80 anni in 51 Paesi del mondo a tutela soprattutto delle bambine e delle ragazze, cercando in tal modo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo drammatico problema.

La Commissione ricordando il premio Nobel assegnato a Malala (nella foto a lato), la giovane pakistana sfuggita alla furia dei talebani per aver difeso appassionatamente l’istruzione femminile, e il medesimo premio, appena assegnato, a Nadia Murad, la giovane irachena della minoranza yazida che, nel 2014, è stata rapita e schiavizzata dall’Isis, sottolinea come sia necessario “dare alla giornata delle bambine tutta la risonanza che merita, anche attraverso le istituzioni pubbliche, per fermare gli abusi, prevenirli, proteggendo queste piccole donne e trasformando una cultura che ancora in tutto il mondo fatica a riconoscere il valore della femminilità e il traguardo delle Pari Opportunità”.

 


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