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29 marzo 2024

Treviso

Treviso celebra la sua specialità e piazza Borsa si riempie di radicchio

I produttori mostreranno le fasi della lavorazione ai visitatori tra degustazioni, cooking show e laboratori per bambini

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Treviso celebra la sua specialità e piazza Borsa si riempie di radicchio

TREVISO - Piazza Borsa torna ad essere la location perfetta per il fiore d’inverno made in Treviso. Venerdì si è aperta ufficialmente, con il taglio del nastro, la 111^ Antica Mostra del radicchio Rosso.

Un'antica mostra che conferma la formula vincente degli ultimi anni e si rinnova grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio, che ospita l'evento, e alla sinergia con il Comune di Treviso e l'Associazione Assocuochi Treviso per la tre giorni ha pensato ad un'alternanza di cooking show con i gradi chef della cucina trevigiana. Una festa delle eccellenze dove anche i più piccoli saranno coinvolti grazie ai Baby laboratori di Tiramisù (uno al giorno) organizzati da Lady Chef. A far da cornice all'evento tante aziende del territorio che fanno del radicchio un valore aggiunto come la birra, le caciotte e poi composte, aceti, amari, prodotti da forno e tante specialità tipiche come la Pasta fagioli e radicchio e il risotto.

Ad intervenire anche il sindaco Mario Conte: “Sogno di vedere piazza Borsa piena di Radicchio, invito il Consorzio a invadere la Piazza per il prossimo anno per far capire come nasce un eccellenza. Il Radicchio è simbolo di trevigianità perchè nasconde un lavoro incredibile e tutti i trevigiani devono essere ambasciatori di questa coltura”. Un plauso al Consorzio anche dal presidente della Camera di Commercio Mario Pozza: “Siamo orgogliosi di ospitare un evento di questo rilievo. L'impegno dei produttori deve essere trasformato in valorizzazione.”

“Produrre Radicchio Igp è una scelta che rispetta prima di tutto un territorio – prosegue il presidente del consorzio Tosatto - il bollino IGP è l'unico segno distintivo che identifica una produzione a regola d'arte e un lavoro meticoloso nella produzione ” parole che si accodano a quelle di Luca Zaia che nella lettera inviata sottolinea l'importanza delle produzioni tipiche ““In un mondo sempre più proteso alla standardizzazione del gusto è importante mantenere saldo quell’autentico legame con il nostro territorio valorizzando, così, il lavoro dei nostri bravi coltivatori che con ingegno e passione portano la qualità sulle nostre tavole.“

Una festa della città che vuole prima di tutto educare il consumatore. Un messaggio chiaro che diventa concreto grazie all'allestimento che in piazza, fino a domenica, ripropone una porzione di campo e una vasca di imbianchimento dove i produttori, soci del Consorzio, a rotazione spiegano ai visitatori quali sono le fasi di lavorazione del fiore che si mangia. Una produzione lunghissima che parte prima dell'estate, che per 5 mesi cresce in campo fino alle prime gelate per essere poi raccolta, messa in imbianchimento per 10/12 giorni e successivamente tolettata (a mano) prima di essere pronta per la vendita al consumatore.

Una specialità quella tardiva Igp amata ed invidiata in tutto il mondo ma prodotta unicamente nella campagne di 24 comuni compresi tra le province di Treviso, Padova e Venezia. Quasi 2 milioni i chili prodotti nelle 3 varietà Igp protette Tardivo Precoce e Variegato di Castelfranco. Varietà da preservare e tutelare da frodi e imitazioni e, se da una parte il Consorzio lavora anno dopo anno per la salvaguardia della denominazione (già tutelata Svizzera, Federazione russa, Australia e UE), dell'altra i produttori sono impegnati nel preservare e migliorare la selezione varietale della materia prima con la finalità di restituire un prodotto sempre più perfetto.

 


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