Treviso, a Tavola

Scritti di cultura enogastronomica trevigiana dove ci si nutre anche di rapporti sociali ed emozioni

| Mauro Zardetto |

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Quando, nel 1990 il fotografo di moda Bob Carlos Clarke riprende come una rockstar, nella vita quotidiana della sua cucina, lo chef Marco Pierre White, primo inglese nella storia a ricevere le tre stelle Michelin, nasce un nuovo genere: con il suo genio, Marco Pierre White ha trasformato la gastronomia in un’esperienza mediatica e il ristorante in un set artistico (White Heat Ed. Mitchell Beazley).

E’ dal Vinitaly del 2010 che il Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana, oggi assieme a Treviso Glocal nel supportare questo nuovo progetto editoriale, sta cercando di reinterpretare non solo il ristorante con i suoi luoghi deputati, la sala, la cucina… ma tutto il territorio trevigiano come un grande set artistico dove il gusto sia un fil rouge narrativo privilegiato. Ecco allora che il lavoro nei ristoranti, come nei campi, nelle fattorie, nei caseifici, nelle cantine, nelle botteghe artigiane prende la dignità, con le persone, i volti, le mani, gli attrezzi, di una vera performance artistica, con un suo proprio linguaggio fatto di ritmi, colori, movimenti, espressioni, sensazioni.

Dal 2013, con Treviso Dripping Taste, un nuovo format diffuso dedicato esplicitamente al Dripping di Jackson Pollock, con il quale abbiamo sottolineato le analogie fra l’artista e lo chef nelle loro performances creative, abbiamo cominciato a raccontare nelle Piazze di Treviso e nei musei di Castelfranco, Oderzo e Possagno quell’arte diffusa il cui soffio pervade, da sempre, le terre trevigiane.

Abbiamo inventato i “Talk Cooking Show” dove, a partire da una ricetta, un prodotto stagionale o un vino autoctono, si apre davanti allo spettatore/degustatore tutto un mondo ricco di richiami culturali che purtroppo, coperto da abitudini e sensazioni primarie, rischia di rimanere latente eppure perfettamente visibile e comprensibile a chi ha imparato, come nell’Arte, a ben osservare e, quindi, a ben degustare.


Tutto questo cercare ci ha condotto, finalmente, a confrontarci con quell’innata cultura che ha reso famosa la Treviso del ‘900, la Treviso di Arturo Martini, Gino Rossi, Giovanni Comisso, Bepi Mazzotti, Bepo Maffioli… la Treviso che Dino Buzzati definì una “Piccola Atene”, scoprendo la parola: la parola detta e la parola scritta. Dalle Fattorie Didattiche ai Corsi di cucina, dai ristoranti pop up ai Social Eating, le “parole della cucina” sono ormai un vero fiume in piena, un fiume che però, lontano dai luoghi comuni, ci piace ora navigare con voi, tracciando rotte inedite.

Seguiteci in questo nostro viaggio senza fine nei luoghi, nella storia e nella modernità del gusto trevigiano, con il tacito patto che vi trasformerete anche voi in viaggiatori, esploratori, narratori. E che siederete anche voi alla tavola imbandita della cultura, fertile e gustosa.

Le foto sono tratte dell'archivio di Treviso Dripping Taste: lo chef "dripping in giallo" è Tino Vettorello, lo chef fra le statue del Canova è Nereo Dussin. La foto di Marco Pierre White è tratta dal libro White Heat Ed. Mitchell Beazley. La foto di Jackson Pollock è tratta dal web.

 



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