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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

IN TRIBUNALE PER UNA PIZZA. VINCE L'INVENTORE DELLA PASQUALINA

Roberto Ciribolla ha l'esclusiva. Vietate le imitazioni

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

IN TRIBUNALE PER UNA PIZZA. VINCE L'INVENTORE DELLA PASQUALINA

Tarzo – Di pizza Pasqualina (nella foto a lato) ce n'è solo una ed ogni imitazione è illegale.

Il caso è arrivato alle Sezioni specializzate per la proprietà industriale del Tribunale di Venezia e, prima della sentenza, gli imitatori si sono convinti  a fare marcia indietro.

Si dice che chi l’ha assaggiata ne diventi subito dipendente. Certo è che la Pizza Pasqualina di Tarzo è molto conosciuta come un prodotto eccezionale, una speciale pizza che si mangia a spicchi e con le mani, disponibile con 70 farciture diverse.

Una vera e propria delizia del palato che si è conquistata anche un gruppo di sostenitori su Facebook e che il suo ideatore e produttore, Roberto Ciribolla (nella foto sotto) ha deciso di brevettare nel 2006: “Ho lavorato 15 anni sperimentando vari tipi di lavorazioni e lievitazioni ed arrivando ad ottenere un prodotto che ha una continuità di qualità in tutte le stagioni, che si presenta fragrante e molto digeribile e che ha un gusto particolare”.

Insomma un prodotto che piace e quindi vende, ecco allora scattare in modo più o meno palese le varie imitazioni. In alcuni locali della zona tra Pieve di Soligo e Vittorio Veneto qualcuno aveva inserito nel proprio menù anche la pizza Pasqualina ed aveva pure iniziato a pubblicizzarla con insegne e cartelli stradali. Un vero e proprio tarocco perché, oltre a non essere prodotto da Ciribolla non si avvicinava nemmeno lontanamente all’originale.

“Quando ho cominciato a sentire i commenti di chi, senza aver mai provato la mia Pasqualina, era stato in questi locali e ne era rimasto deluso ho deciso che dovevo fare qualcosa per tutelarmi”.

Impossibile tollerare oltre al danno pure la beffa di un'ingiusta pubblicità negativa. Il pizzaiolo si è quindi rivolto alla sua associazione di categoria, l‘Ascom vittoriese che ha avviato un contenzioso legale seguito, dall’avvocato Nicola Todeschini (nella foto a sinistra), chiusosi con un accordo blindatissimo che tutela la Pasqualina da oggi e per sempre.

Anche e soprattutto a tutela di chi ama questa speciale pizza: “Non si tratta solo – commenta il legale -, di concorrenza sleale o di imitazione servile tra operatori dello stesso settore, già di per sè punibile, ma anche di trasparenza nei confronti dei consumatori che quando ordinano una pizza Pasqualina sanno di mangiare l’originale”.

La causa non è arrivata a sentenza perché i furbetti che imitavano – malamente – il prodotto hanno optato per un ben più conveniente accordo extragiudiziale: “Queste persone – continua Todeschini -, che hanno ammesso di non conoscere il procedimento di lavorazione della Pasqualina e di aver quindi proposto un prodotto che era tale solo nel nome, si sono impegnati a non usare mai più questa denominazione né per iscritto né a voce, su pubblicità cartacee, video, audio o supporti informatici. A togliere ogni riferimento al prodotto da menù, pubblicità, segnaletiche, informazioni turistiche e cartelli stradali”.

I buongustai possono quindi stare tranquilli, di pizza Pasqualina c’è n’è solo una, a farla è Roberto Ciribolla e la si può gustare nel suo locale (che si chiama appunto Casa della Pasqualina) apprezzandone tutto il fragrante sapore.

E intanto il suo ideatore pensa di farla diventare un prodotto tipico del territorio: “I trevigiani - spiga -, sono famosi per la capacità di inventare prodotti di altissima qualità che devono giustamente essere protetti. Per questo mi piacerebbe che la mia Pasqualina fosse riconosciuta come prodotto tipico locale”.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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