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29 marzo 2024

Castelfranco

TRICOLORE VIETATO, PDL IN PIAZZA. DUSSIN: «TUTELO LA BANDIERA»

Manifestazioni domani e domenica. Il sindaco non fa marcia indietro e motiva il “no” al comitato di Salvatronda

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TRICOLORE VIETATO, PDL IN PIAZZA. DUSSIN: «TUTELO LA BANDIERA»

CASTELFRANCO Il Pdl reagisce al divieto di esporre il Tricolore a Salvatronda e scende in piazza contro la Lega. Stessa cosa fa anche Federazione della Sinistra. In piazza domani e domenica in segno di protesta. Dal canto sul il sindaco leghista di Castelfranco, Luciano Dussin, rivendita la bontà del provvedimento che ha negato l’esposizione della bandiera italiana dal 17 marzo e fino alla fine dell’anno all’auditorium di Salvatronda. Lo definisce un gesto nel pieno rispetto della dignità della bandiera.

IL SINDACO LUCIANO DUSSIN

Gran polverone ha accompagnato la notizia del divieto all'esposizione della bandiera italiana su richiesta specifica di un comitato frazionale cittadino. Deve essere specificato, al di la dei comprensibili titoli giornalistici, che non si tratta del divieto di esporre la bandiera il 17 marzo, bensì di esporre la stessa per dieci mesi su un muro di un edificio non titolato, per legge, ad esserne sede propria. La legge e il regolamento che determinano puntualmente l'uso e l'esposizione della bandiera italiana, sono rispettivamente firmate dagli allora presidente del consiglio D'Alema e dal presidente della repubblica Ciampi.

Ciascuno può verificarne la portata, e capirà che le norme sono state approvate a tutela della dignità di quello che rappresenta una bandiera nazionale. Sono catalogati gli uffici idonei e titolati all'esposizione, le ore di esposizione, fino alle modalità del suo ripiegamento. Per essere più chiari, se il Consorzio Brentella mi chiedesse di esporre la varierà lungo i margini dei fossati, gli risponderei di no; lo stesso farei se qualcuno mi chiedesse di mettere a suo piacimento la segnaletica stradale lungo le vie cittadine...

I fatti: quando in giunta comunale abbiamo visto tale richiesta ci siamo detti: sembra scritta apposta per farsela, doverosamente, negare, ed innescare conseguentemente un pò di polemiche. Dopo di che basta far scrivere che Dussin nega l'uso della bandiera il 17 marzo, ed il gioco è fatto. La realtà è un'altra, prova ne è che il sottoscritto non ha negato l'esposizione della bandiera a nessuno in quella data - ultimo testimone può essere il signore anziano che gestisce la "casa del mutilato" che mi ha chiesto se avessi nulla da ridire sull'esposizione giornaliera della bandiera in quell'edificio, e gli ho risposto di esporla senza nessun problema. L'immagine di Castelfranco Veneto, che per la sua storia e per l'alto grado di civiltà che da sempre ha dimostrato di avere, poteva essere risparmiata da questi giochetti dilettantistici preparati da chi voleva apparire, per poche ore, a tutti i costi.

CLAUDIO BERGAMIN DI GIOVANE ITALIA, MOVIMENTO GIOVANILE DEL PDL

Ancora una volta ci vediamo costretti ad intervenire in difesa dell’unità nazionale e del Tricolore poiché un’altra amministrazione leghista fa ostruzionismo in tal senso. Non solo la provincia di Treviso è l’unica in tutto il Veneto a non essersi adoperata per le celebrazioni del 17 marzo rendendoci ridicoli agli occhi dei nostri corregionali, ma adesso si aggiunge anche il nostro comune che sotto la veste di impedimenti burocratici alquanto fantasiosi vieta l’esposizione di un simbolo che rappresenta la nostra storia e i nostri valori. Per quanto riguarda la Provincia la battaglia sembra ormai persa – afferma ironico il coordinatore castellano – Muraro ormai è lanciato in una crociata anti-unitaria che non so se fa più ridere o piangere, tanto che la Lega provinciale si è inventata persino la Razza Piave, prendendone spunto da una battuta di “gentiliniana” memoria, dando perfetta prova di come la politica seria sia diventata una politica da cabaret!

Ci chiediamo quindi quanto sia opportuna per il PDL un’alleanza con questa Lega alle provinciali di maggio. Per quanto riguarda il nostro comune, invece, siamo per di più amareggiati dal fatto che nella stessa giunta comunale sieda un uomo dal profilo culturale impeccabile come l’assessore Saran, da cui la cittadinanza credo si aspettasse un programma interessante e culturalmente stimolante sul tema dei 150 anni della nostra storia unitaria, noi del PDL in modo particolare. Ma quest’ennesimo gesto di irriverenza politica da parte della Lega ci fa cadere le braccia.

A questo punto il comitato frazionale faccia da solo ed esponga il nostro Tricolore infischiandosene del burocratese! Ora auspichiamo che anche i nostri rappresentanti sia in consiglio comunale che in quello provinciale denuncino l’accaduto e intraprendano un’azione politica adeguata in difesa delle celebrazioni e dei simboli della nostra Patria. In tal senso noi della Giovane Italia questa domenica daremo il nostro piccolo contributo e saremo in Piazza Giorgione con un gazebo per difendere l’Unità d’Italia e il Tricolore. Siamo ormai stanchi di questa Lega che fa finta di vivere in un mondo idilliaco di nome Padania e che fa di tutto per sgretolare lo spirito unitario. Si ricordino gli amministratori leghisti da Muraro in giù che rappresentano delle istituzioni che, fino a prova contraria, sono ancora italiane.

SIMONE MARCONATO DI FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

A leggere la notizia che l'amministrazione leghista ha di fatto impedito l'esposizione della bandiera italiana in un edificio pubblico siamo restati sbalorditi. È triste prendere atto di come la Lega in ogni occasione utile si nasconda dietro a motivazioni burocratiche per scagliarsi contro l'Unità d'Italia. Noi esporremo il Tricolore e chiediamo a tutti di fare altrettanto; a maggior ragione invitiamo la città a partecipare alla manifestazione "Se non ora quando? a difesa della Costituzione" questo sabato alle 16.00 in piazza Giorgione, portando la bandiera d'Italia Difendere l'Unità d'Italia vuol dire difendere l'idea di pari diritti per tutti i cittadini in tutto il territorio nazionale, non è solo una sterile celebrazione. Unità d'Italia significa anche Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, stessa qualità dell'acqua pubblica, della sanità, della scuola.

 


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