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29 marzo 2024

Treviso

TRUFFA ALL'ULSS 7, L'INDIGNAZIONE DEL VESCOVO DI TREVISO

La Cgil chiede che vengano resi noti i nomi dei benestanti che si fingevano indigenti per non pagare il ticket

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

TRUFFA ALL'ULSS 7, L'INDIGNAZIONE DEL VESCOVO DI TREVISO

Treviso – Finti poveri che chiedono di essere esentati dal pagamento del ticket autocertificando il proprio stato di indigenza. E’ indignato il vescovo di Treviso, mons. Andrea Bruno Mazzocato (nella foto). Questo il suo commento sulla vicenda che ha stanato 157 truffatori, utenti dell’Ulss7: «Di cattivo esempio ai giovani e un’offesa a chi non può difendersi».

Il capo della chiesa trevigina parla anche di solidarietà: «Solidarietà significa anche andare contro certe furbizie e se ci impegniamo tutti nello sviluppare un’ispirazione solidale, il territorio trevigiano non avrà paura di questa crisi economica». I 157 truffatori beccai dalla Guardia di Finanza non erano certo dei morti di fame, alcuni di loro dichiaravano redditi di 500 mila euro, altri erano collezionisti e imprenditori.

Di certo nessuno di loro aveva bisogno di fruire dell’esenzione che spetta alle fasce più deboli dal punto di vista economico. All’indignazione del vescovo fa eco quella della Cgil. Ieri Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil durante il congresso provinciale ha detto di voler conoscere i nomi dei finti poveri.

«Il loro comportamento rappresenta quella recessione dello stato sociale che oggi è tra le principali preoccupazioni» ha detto Barbiero, ricordando le 30 mila famiglie trevigiane che nel 2009 rimarranno senza stipendio perché perderanno il lavoro. Intanto proseguono gli accertamenti da parte delle Fiamme Gialle anche per l’Ulss 8 e 9.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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