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24 aprile 2024

Esteri

"Trump ha deciso: via da accordo di Parigi"

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Donald Trump ha già preso la decisione finale di ritirare gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima. Lo rivela oggi il sito Axios, citando due fonti direttamente informate secondo le quali il presidente sarebbe determinato allo strappo con il resto della comunità internazionale, nonostante le pressioni ricevute in senso opposto dai leader stranieri, e dal Papa, durante il suo recente viaggio in Europa.

Secondo il sito di informazione politica, Trump starebbe mettendo a punto il modo in cui attuare il ritiro dall'accordo, che è stato firmato da 195 Paesi, con una piccola squadra guidata dal capo dell'agenzia dell'Ambiente, Scott Pruitt.

Proprio ieri Trump - che nei giorni del G7 ha annunciato per questa settimana la decisione sul clima - ha avuto un incontro con Pruitt, grande nemico dell'accordo da lui definito "un cattivo affare per gli Stati Uniti" figlio di una strategia politica da "America last" e non first, che guida l'agenzia per l'Ambiente americana. Il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha confermato che nell'incontro si è discusso dell'accordo di Parigi, ma a una domanda diretta, ha risposto di "non sapere" se il presidente avesse già deciso.

Rimane ancora da stabilire - sempre secondo le rivelazioni di Axios - se gli Stati Uniti di Trump avvieranno un pieno, formale ritiro dall'accordo firmato nel dicembre del 2015 da Barack Obama, un processo che avrebbe bisogno di tre anni per essere completato. Oppure se usciranno direttamente dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, cosa che sarebbe più veloce ma molto più estrema. In ogni caso gli Stati Uniti opererebbero uno strappo enorme rispetto al resto della comunità internazionale, considerando che solo due Paesi non sostengono l'accordo, Nicaragua e Siria.

Se le rivelazioni verranno confermate, la decisione di Trump indicherebbe anche che il presidente, di fronte all'assedio che cresce di giorno in giorno intorno alla Casa Bianca per la vicenda del Russiagate, ha deciso di giocare all'attacco, ritornando a dare ascolto e influenza ai falchi, Steven Bannon in testa, che nei mesi scorsi sembravano aver perso terreno di fronte al 'genero in capo', Jared Kushner, ora nell'occhio del ciclone dell'inchiesta Fbi.

Come è noto infatti nella Casa Bianca divisa per la questione del clima, Ivanka guida il fronte di chi invece ritiene molto pericoloso e controproducente uscire dall'accordo di Parigi. E con lei è schierato Rex Tillerson, come si conviene al capo della diplomazia, e in linea con il suo successore alla guida di Exxon Mobil, Darren Woods, che ha scritto recentemente che rimanere nell'accordo di Parigi sarebbe prudente.

Anche il capo del consiglio Economico della Casa Bianca, Gary Cohn, uno dei tanti Goldman Sachs dell'amministrazione Trump, sostiene la linea di chi pensa che gli Stati Uniti possono rimanere nell'accordo pur abbracciando in patria una politica che di fatto smantella l'agenda ambientalista di Obama.

Per concludere la descrizione degli schieramenti, bisogna registrare la lettera firmata da 22 senatori Gop, compreso il leader Mitch McConnell, in cui si chiede al presidente di uscire dall'accordo proprio per evitare che questo possa essere usato per ricorsi legali contro l'abolizione del Clean Power Plan.

Questa lettera avrebbe rinforzato Trump nella sua decisione che il presidente avrebbe già preso prima di arrivare a Taormina, se - sempre come rivela Axios - già la scorsa settimana confidava ai suoi che era ormai convinto di uscire dall'accordo.

 



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