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29 marzo 2024

Oderzo Motta

Tubercolosi, “Occorre una strategia mirata per scoprire i casi latenti”

Lo dicono i Microbiologi italiani: “Le strutture complesse di microbiologia e i professionisti del settore sono garanzia di interventi”

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Tubercolosi, “Occorre una strategia mirata per scoprire i casi latenti”

MOTTA DI LIVENZA - I recenti episodi di tubercolosi a Motta di Livenza "confermano che occorre una strategia mirata a intercettare i casi latenti, dai quali può scaturire una grave e inconsapevole minaccia sanitaria".

A ribadirlo è l'Amcli, Associazione Microbiologi Clinici Italiani, in una nota.

"Un'insegnante - aggiunge Amcli - avrebbe sottovalutato i sintomi (tosse persistente, dimagrimento e febbricola) e ha proseguito la propria attività infettando inconsapevolmente quasi l'intera classe".

"Parlando di tubercolosi - evidenzia Enrico Tortoli, Coordinatore del Gruppo di Lavoro per i Micobatteri dell'Amcli - forse è il caso di fare un po' di chiarezza. Esistono almeno due forme di tubercolosi quella attiva e quella latente. La tubercolosi polmonare attiva porta all'eliminazione con i colpi di tosse, nell'aria circostante, del bacillo responsabile, il micobatterio tubercolare.

Quando degli individui (nel caso di Motta di Livenza, gli alunni) sono infettati ma non hanno segni radiologici o sintomi specifici, hanno la tubercolosi latente. Statisticamente, dei soggetti con tubercolosi latente solo il 10% svilupperà la malattia attiva, tutti gli altri non manifesteranno mai la tubercolosi".

La tubercolosi attiva si diagnostica ricercando, con varie tecniche, il micobatterio tubercolare nell'escreato (materiale misto di muco e saliva che si emette ad esempio con la tosse).

Quella latente si diagnostica ricercando invece la traccia immunitaria lasciata dal bacillo nell'organismo (test Mantoux e Igr).

"Appare evidente - prosegue Pierangelo Clerici, Presidente Amcli - come il ruolo delle strutture complesse di microbiologia e i professionisti che ne fanno parte, siano garanzia di interventi rapidi e specifici al fine di contrastare eventi ad alto rischio (come nel caso di Treviso) e di consentire quindi un immediato intervento terapeutico".
 

 



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