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16 aprile 2024

Benessere

Tumori, 7 su 10 prevenibili. Sfida al cancro con forchetta e coltello

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Tumori, 7 su 10 prevenibili. Sfida al cancro con forchetta e coltello

"Quasi il 70% dei tumori potrebbe essere prevenuto" o diagnosticato in tempo se tutti avessimo stili di vita corretti e aderissimo ai protocolli di screening e diagnosi precoce. Perché il cancro si può sfidare impugnando forchetta e coltello davanti a un piatto di frutta e verdura, ma anche andando a piedi al lavoro, sottolineano oggi a Milano in occasione del lancio della campagna Airc 'Le Arance della Salute', due ricercatori che da anni mettono la prevenzione sotto i loro microscopi.

Sono i 'testimonial scientifici' dell'annuale iniziativa di fund raising targata Associazione italiana per la ricerca sul cancro: Carlotta Sacerdote, 40 anni, e Luigi Ricciardiello, 45, entrambi titolari di un Investigator grant. Entrambi cervelli tricolore emigrati e poi rientrati. "Ho fatto come il salmone: ho risalito la corrente", ironizza Ricciardiello che con i fondi Airc continua in Italia, all'università di Bologna, le ricerche intraprese negli Usa, fra San Diego e Dallas. "Con il primo grant ho pagato lo stipendio a una mia ricercatrice. Il secondo finanziamento è stata la naturale conseguenza del primo e ora siamo in 5".

Stesso discorso per Sacerdote che dopo una tappa a New York e una a Bruxelles, dal 2010 è stata assunta come medico ospedaliero nell'Unità universitaria di epidemiologia dei tumori della Città della Salute e della Scienza di Torino. Oggi ha formato un gruppo di ricerca e segue un progetto epidemiologico finanziato da Airc. Obiettivo: "Spiegare i meccanismi biologici con cui si possono prevenire i tumori con semplici gesti come mangiare in maniera equilibrata e avere una vita attiva". Sacerdote, ricercatrice a tempo pieno e mamma di 4 figli, indaga sull'epigenetica e studia "le modificazioni dei livelli di metilazione del Dna associati ai diversi pattern alimentari e come questi influiscano sull'incidenza dei tumori, in particolare della mammella e del colon". La sua base: 40 mila volontari fra gli arruolati nello studio Epic, grande progetto prospettico europeo.

Sotto la lente la dieta mediterranea. "E l'Italia in questo è un laboratorio fantastico con le sue infinite declinazioni da Nord a Sud. La dieta mediterranea - spiega la scienziata - risulta protettiva per molte malattie croniche e in particolare per i tumori. Non è però ancora stato chiarito totalmente quali alimenti/nutrienti di cui è ricca siano i portatori dell'effetto benefico per la salute. Forse è una combinazione di pattern alimentare e stile di vita. La ricerca che conduco ha proprio l'obiettivo di far luce sui meccanismi dell'azione protettiva di questo tipo di dieta studiata nel suo complesso".

 



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