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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

La turbina di san Giacomo di Veglia fa scappare i residenti, il caso in Regione

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La turbina di san Giacomo di Veglia fa scappare i residenti, il caso in Regione

VITTORIO VENETO - “Le ripercussioni di questa centrale idroelettrica sui residenti e sulla biodiversità sono a dir poco allarmanti, non mi era mai capitato prima di sapere di intere famiglie impossibilitate a dormire a causa del rumore prodotto e di pesci morti per asfissia”. Questo il commento del consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente Andrea Zanoni a proposito dell’impianto sul Meschio di San Giacomo di Veglia, a Vittorio Veneto.

 

“Appena allertato dai residenti ho voluto vederci chiaro, effettuando degli accessi agli atti presso l’autorità dell’ex Genio Civile e la Direzione regionale sulla Valutazione di Impatto ambientale”. E i risultati, spiega, non sono stati confrontanti: “Le prime parziali risultanze di questi accessi mi hanno lasciato parecchio allibito, il Genio civile di Treviso il 18 giugno del 2014 con apposito decreto ha rinnovato la concessione della centrale idroelettrica prevedendo l'obbligo di un deflusso minimo vitale (ovvero lo scorrimento di un minimo quantitativo d’acqua utile a garantire la sopravvivenza dell’ittiofauna) di 800 litri al secondo nel ramo principale del fiume Meschio e 300 al secondo nel cunicolo alla turbina.

 

Solo due giorni dopo lo stesso Genio Civile ha però emanato un nuovo decreto abbassando il deflusso minimo vitale da 800 a 500 litri nel ramo principale, lasciando inalterati i 300 litri al secondo nel cunicolo alla turbina. Perché questa drastica riduzione, quasi il 40% in meno nel giro di appena due giorni? Su questo ripensamento servono delle spiegazioni soprattutto se si considera che la scadenza autorizzativa è prevista addirittura per il 17 giugno del 2034!”.

 

Ma questo non è il solo punto su cui si concentra l’attenzione del consigliere del PD: “Dagli uffici Via della Regione mi è stato inoltre riferito che il progetto che ha riammodernato la centrale portandola allo stato attuale non è stato sottoposto alla proceduta di Valutazione di Impatto Ambientale nemmeno nella sua fase di screening.

 

E pensare che l’Italia oggi è sottoposta ad una procedura di pre-infrazione alle Direttive quadro acque, Habitat e Via, il cosiddetto EU Pilot, numero 6011/2014 Envi, proprio a causa delle centrali idroelettriche che non garantiscono il minimo deflusso vitale d’acqua compromettendo la biodiversità e l’ambiente”. “Andrò a fondo della questione – assicura Zanoni - e dopo aver ricevuto e valutato tutti gli atti procederò con una interrogazione alla Giunta Zaia, valutando la possibilità di un esposto alla Commissione Europea per la violazione della Direttiva Acque, Habitat e Via dove ribadirò come gli attuali cospicui incentivi all’idroelettrico stiano danneggiando la natura e la biodiversità”.

 



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