Tutti i servizi al Cesana Malanotti: "Uno spudorato colpo di mano"
Sinistra Italiana chiede un consiglio comunale straordinario per fare chiarezza
VITTORIO VENETO - “Uno spudorato colpo di mano”: così il circolo vittoriese di Sinistra Italiana ha commentato il protocollo d’intesa firmato dal comune e dal Cesana Malanotti, in base al quale la gestione dell’asilo nido, del centro giovani e dei servizi alla persona (comprese le farmacie comunali) dovrebbe passare all’Ipab di via Carbonera.
Sinistra Italiana ha così scritto a tutti i consiglieri, perché chiedano un consiglio comunale straordinario che permetta la discussione della vicenda: “Tonon&Giunta intendono abdicare a favore del presidente del Cesana Malanotti una quantità impressionante di servizi, che intessano praticamente tutti i cittadini, dalla culla alla tomba – scrivono quelli di SI - In cambio di niente, Tonon cede a Castro e ai suoi successori la facoltà di decidere come e se mantenere servizi vitali per i cittadini, di scegliere il personale con relativi contratti, di definire organizzazione e qualità dei servizi, di estendere o no l’utenza ad altri Comuni del circondario”.
I timori del circolo vittoriese riguardano anche la “costituzione” del Cesana: “E’ un ente autonomo dipendente dalla Regione e che ora è di diritto pubblico, ma potrebbe diventare di diritto privato”.
In merito invece alla riqualificazione edilizia - annunciata sabato mattina da Castro - del De Zorzi Luzzatti, che dovrebbe diventare la nuova sede del centro giovani, le perplessità di Sinistra Italiana riguardano la provenienza dei fondi per l’intervento: aumento delle rette? Oppure “deviazione” delle risorse per garantire agli ospiti del Cesana un servizio qualificato?
La decisione del passaggio di queste gestioni all’Ipab è stata definita “un inaccettabile blitz della giunta concordato tra lor signori” da SI, che ha riservato una stoccata diretta al primo cittadino: “Se Tonon ritiene che i servizi in questione vadano modificati o eliminati, abbia il coraggio di dirlo e di farlo, ma non se ne lavi le mani, lasciando il loro incerto futuro in balia degli amministratori del Cesana”.