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28 marzo 2024

Esteri

Ue pronta a chiudere Sophia se Italia non la vuole

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Ue pronta a chiudere Sophia se Italia non la vuole

La Ue sarebbe pronta a chiudere l'operazione Sophia. Lo riferiscono fonti vicine all'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Federica Mogherini. Il dibattito è scaturito in seguito alla decisione della Germania di sospendere la sua partecipazione alla missione. "L'Operazione Sophia - fanno sapere - è stata ed è ancora un'eccellenza della politica di difesa europea. Ha contrastato il traffico di esseri umani nel Mediterraneo fino quasi a fermarlo del tutto, addestrato la Guardia Costiera libica e salvato vite. Sophia ha portato tutta l'Ue nel Mediterraneo, dove l'Italia era sola prima del 2015. Se oggi l'Italia, che ha il comando e il quartier generale dell'operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla".

Sul futuro della missione, il commissario europeo alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos dice: "I contatti tra gli Stati membri sono in corso, dopo l'estensione di tre mesi concordata in dicembre. Ora, se l'Italia decide, dato che è il Paese al comando dell'operazione Sophia, di fermarla, sta all'Italia prendere questa decisione. E' una cosa molto chiara". Riguardo alla sospensione della partecipazione della Germania alla missione, Avramopoulos spiega che "il ritiro dell'unità navale tedesca era pianificato, come operazione di routine, per il febbraio di quest'anno, e sta naturalmente alla Germania decidere sull'uso delle sue risorse. La Germania - precisa - continuerà a partecipare a questa operazione e non c'è alcuna indicazione che non renderà disponibili le sue risorse ancora in futuro".

Per il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani proseguire la missione Sophia è nell'interesse nazionale. "Va conservata - sottolinea - si può modificare e rafforzare, ma bisogna costringere tutti i Paesi Ue ad essere parte di un'azione contro l'immigrazione".

GERMANIA: "MESSI DA PARTE DA ITALIA" - "Per tre quarti dell'anno il comando italiano ha mandato la nostra marina negli angoli più remoti del Mediterraneo, dove non ci sono rotte di trafficanti e nessuna rotta di migranti, per cui per mesi la Marina non ha avuto alcun compito sensibile". Così il ministro della Difesa tedesco, Ursula Von der Leyen ha spiegato da Davos la decisione di sospendere la partecipazione tedesca alla missione. In conseguenza di ciò, ha poi continuato Von der Leyen, la Germania ha deciso di inviare la fregata della Marina tedesca che partecipa alla missione europea, nel Mare del Nord per delle esercitazioni. L'imbarcazione tuttavia, ha concluso, potrebbe rientrare nel Mediterraneo in qualunque momento entro 10 giorni. Per Von Der Leyen l'impasse dovrà ora essere risolta a livello politico a Bruxelles dai ministri dell'Interno europei: "Abbiamo atteso a lungo una soluzione. E' ora di trovarla a livello politico".

LA POSIZIONE DELL'ITALIA - Sul caso sollevato dalla Difesa tedesca, interviene il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi: "L'Italia - spiega - non ha mai chiesto la chiusura di Sophia. Ha chiesto che siano cambiate, in rigorosa e doverosa coerenza con le conclusioni del Consiglio Europeo di giugno 2018, le regole relative agli sbarchi delle persone salvate in mare". Gli accordi dell'aprile 2015, si legge in una nota della Farnesina, prevedono che siano sbarcate sempre in Italia, mentre il Consiglio Europeo del giugno scorso ha esortato gli Stati Ue alla piena condivisione di tutti gli oneri relativi ai migranti.

Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini ha invece sottolineato su Twitter: "O cambiano le regole o finisce la missione". L'operazione "ha come ragione di vita - ha continuato - che tutti gli immigrati soccorsi vengano fatti sbarcare solo in Italia. Accordo geniale sottoscritto dal governo Renzi, non so in cambio di cosa". Parlando poi in conferenza stampa di Sophia, Salvini ha però precisato: "Noi continuiamo, abbiamo appena approvato la proroga e anche se i numeri dicono che non conviene all'Italia, noi andiamo avanti". Riguardo alla posizione di Mogherini, il ministro dell'Interno ha detto: "La sinistra è riuscita a farsi rappresentare da qualcuno che un quarto d'ora dopo si è dimenticato di essere italiano". Per il vicepremier Luigi Di Maio "la missione 'Sophia' - spiega a 'L'aria che tira' su La7 - deve continuare se altri Paesi del Mediterraneo aprono i porti".

"Il numero preciso degli immigrati portati in Italia da questa missione dal luglio 2015 al 31 dicembre 2018 sono stati 43.927, il 100 per cento degli immigrati soccorsi - ha poi aggiunto in conferenza stampa al Viminale -. Ditemi voi qual è l’interesse nazionale del Paese Italia a pagare una missione internazionale che vede nell’unico paese italiano il porto di sbarco".

PARLA IL COMANDANTE DI SOPHIA - L'Ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'operazione navale europea Sophia, spiega: ''Abbiamo parlato ora con i tedeschi: la Germania non si ritira dall'operazione Sophia. Rimane uno dei principali partner dell'operazione''. La Germania, continua, ''ha posizioni chiave che rimangono nel mio quartier generale e sulla flagship''. ''La nave che doveva arrivare il 6 febbraio è stata designata'', si tratta della tedesca Berlin che ''rimarrà in Germania pronta a muoversi in due settimane in attesa che si chiarisca la situazione dei porti di sbarco e il futuro dell'operazione'', spiega ancora. Quindi, aggiunge Credendino,''non cambia assolutamente nulla, la Germania rimane uno dei principali partner dell'operazione''.

 



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