UN IMMIGRATO E UN DISOCCUPATO SALVANO UNA DONNA
Hanno fatto arrestare uno scippatore. Stamane riconoscimento da parte del questore
TREVISO - «Capita che quando una donna mi vede o vede un’altra persona di colore cambi strada, voglio che queste cose finiscano. Spero il mio gesto possa servire a questo». Sono parole dette questa mattina in Questura da Radouan Soufi, il 43enne marocchino che sabato ha salvato una donna da uno scippatore in via Sant’Angostino. L’uomo subito dopo era stato arrestato.
Stamane il questore di Treviso l’ha accolto nel suo ufficio insieme all’uomo che l’ha aiutato nell’impresa, Franco Schiavon, un 53enne trevigiano disoccupato, da qualche tempo ridotto alla canna del gas, a rischio sfratto e con problemi a pagare gli alimenti all’ex moglie.
Due cittadini normali, trovatisi al posto giusto al momento giusto, i quali, però, hanno dimostrato coraggio. Scene che cozzano con altre, magari viste in televisione, dove neppure un cadavere appena stramazzato al suolo a volte basta per soffermarsi. Il questore Carmine Damiano ha consegnato ai due delle pergamene in segno di riconoscenza.
«Quest’uomo – ha detto il questore riferendosi in particolare a Radouan Soufi – è un buon esempio di integrazione, è la parte sana della presenza degli immigrati. La sua presenza a Treviso fa onore a tutti. Non serve militarizzare il territorio, e noi non possiamo essere ovunque: serve il senso civico che hanno dimostrato di avere queste due persone».
Radouan Soufi è da 11 anni in Italia, lavora come operaio in Pescheria. È sposato con una figlia ed ha un altro bambino in arrivo.
Perché l’ha fatto? «Avrebbe potuto trattarsi di mia madre o a mia sorella: andava fatto e basta. Se succedesse ancora rifarei esattamente la stessa cosa».
Matteo Ceron
In foto, da sinistra, Radouan Soufi, Franco Schiavon ed il questore Carmine Damiano