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19 aprile 2024

Conegliano

Un invito (accettato) a Bruxelles

L'iniziativa dell'on. Cancian per ricordare il Vajont anche nel fulcro dell'Europa

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

L'onorevole Cancian con il suo staff: da sinistra Giulia, Mattia e Andrea

BRUXELLES - Enormi vetrate, saloni, uffici, scale e ascensori. Metal detector, bar, ristoranti. Persone. Siamo Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, dove le zollette di zucchero sono confezionate una ad una e ogni tazza, piatto e stoviglia è marchiata col simbolo dell'Unione Europea. Anche a Bruxelles, la Lega Nord ha deciso di farsi notare: lungo gli anonimi corridoi grigi, spicca l'enorme faccia di Zaia, che ricorda che viene "Prima il Nord". Quale nord è difficile capirlo, in una sede dove l'unica bussola è un incontro di persone, culture, ideali. Uno scontro di idee, opinioni, brindisi.

 

Siamo a Bruxelles perché ci hanno invitati. L'onorevole coneglianese Antonio Cancian, gruppo Ppe - Pdl, ha organizzato una due giorni per i giornalisti della sua zona. Una visita al Parlamento in cui si è ricordata la tragedia del Vajont, e si è guardato al futuro delle energie rinnovabili.  Nella serata di lunedì 4 novembre, dopo un incontro con l'onorevole e una visita in commissione, c'è stata l'inaugurazione della mostra fotografica sul Vajont. "Al 50esimo dal terribile evento - ha spiegato Cancian - ho voluto che le celebrazioni in memoria delle 1910 vittime si concludessero in questa sede, per dare ampia visibilità a una tragedia che non è veneta o italiana, ma internazionale". Una tragedia che si sarebbe potuta evitare.

 

All'inaugurazione della mostra, che aveva fatto tappa anche a Conegliano, è stato presentato un progetto in 3D, che riproduce la diga, il monte Toc, la frana, i villaggi di Erto e Casso, prima, durante e dopo la tragedia. Tutti hanno potuto ammirare e immergersi nel paesaggio tridimensionale. Tutti, tranne uno: l'onorevole Giancarlo Scottà. L'ex sindaco di Vittorio Veneto, infatti, in seguito all'incidente di caccia in cui è rimasto ferito all'occhio, pare si debba accontentare di vedere in due dimensioni. Prosecco e tartine con pesce e caviale hanno fatto da contorno all'inaugurazione della mostra. Durante ogni convegno e conferenza stampa quattro camerieri hanno girato per i tavoli, offrendo tè e caffè. In tazze rigorosamente marchiate.

 

Il parlamento Europeo è una macchina che dà lavoro a 10mila persone. C'è chi cucina, chi pulisce, chi scrive, chi traduce. Ci sono gli addetti stampa, i buttafuori, gli assistenti, i cuochi, i camerieri, le segretarie col tacco e quelle senza tacco. E poi ci sono loro: gli eurodeputati. Che discutono, propongono, bocciano e rimandano. Organizzando eventi, convegni, conferenze, incontri, iniziative. Come questa.

 



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Stefania De Bastiani

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