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20 aprile 2024

Treviso

Un'Altra Treviso: "Primarie del Pd: solo un venetesimo dei voti necessari per vincere"

Calesso: "metà dei votanti di quelle del centrosinistra 2005 e meno di quelle del Pd del 2007"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO – Se dai promotori delle primarie del Pd arriva grande soddisfazione per il numero dei votanti raggiunto, il più alto mai registrato per un'elezione di questo tipo a Treviso non la pesa esattamente così Un’Altra Treviso, che avanzi molti dubbi sul risultato e sul valore politico delle primarie del Pd.

 

«Pur rispettando il voto di ciascuno dei 3.552 trevigiani e l’impegno di chi si è candidato e di chi ha lavorato per l’organizzazione dell’iniziativa – evidenzia Luigi Calesso - la politica vive anche di numeri, ed è certo che queste non sono state né le primarie del centrosinistra né tantomeno le primarie della città, ma una consultazione tra iscritti ed elettori più sensibili del Pd e ciò ha i suoi risvolti anche sul rapporto tra i risultati delle primarie ed i voti necessari per vincere le elezioni cittadine del prossimo anno». Il portavoce di Un’Altra Treviso, sottolinea la debolezza della partecipazione: «i votanti di sabato e domenica sono stati solo poco più della metà dei 6 mila partecipanti alle primarie del centrosinistra del 2005 quando si scelse tra Prodi, Bertinotti ed altri cinque candidati per la guida della coalizione alle elezioni politiche del 2006, nonostante non votassero i sedicenni, che i gazebo fossero aperti solo la domenica e che per gli immigrati la partecipazione fosse meno aperta. Meno votanti anche rispetto alle primarie per il segretario nazionale del Pd nel 2007 a cui parteciparono 3.715 trevigiani in una sola giornata dedicata al voto».

 

«Le cifre del week end non raggiungono i voti necessari per vincere le amministrative – secondo Calesso - . La debole partecipazione alle primarie del PD ha come diretta conseguenza quella del risultato del vincitore: 1.310 voti - continua - sono un ventesimo di quelli necessari per vincere le elezioni cittadine del prossimo anno. Gobbo, infatti, nel 2008 vinse di strettissima misura con 25.780 voti». «Certamente il PD ha scelto in modo trasparente e democratico il proprio candidato a sindaco ma è dimostrato che la candidatura non può ritenersi né espressione dell’elettorato del centrosinistra né tantomeno di una fetta di città così rappresentativa da garantire una “ripetizione” del successo alle comunali del prossimo anno. Non si capisce – conclude - come un risultato così modesto, possa rappresentare il segnale del cambiamento o la sconfitta dell’antipolitica».

 


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