Ponte di Piave - N.E., 58 anni, napoletano, è finito alla sbarra con l'accusa di aver venduto, nel suo bar di Levada di Ponte di Piave, dei gratta e vinci falsi.

Parecchi i clienti, guardacaso nessun fortunato.

Da qui i sospetti, che mese dopo mese sono diventati certezze.

Le forze dell'ordine hanno promosso un'indagine approfondita che ha portato ad una curiosa scoperta: a chi chiedeva di comprare un Gratta e Vinci, l'uomo - questa l'accusa - vendeva altro tipo di biglietto, tra l'altro non del Monopolio di Stato.

Biglietti, questii, di una ditta privata: nessun premio in denaro, al massimo prodotti e servizi.

La procura dunque ha mosso nei confronti dell'uomo l'accusa di «frode continuata nell'esercizio del commercio»: N.E. avrebbe continuato a rifilare biglietti diversi fino al gennaio dello scorso anno, alla scoperta della truffa.

Mercoledì l'uomo si è presentato davanti al giudice Francesco Giuliano; il difensore è l'avvocato Fabio Venturino. La prossima udienza è prevista per il 22 giugno.