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24 aprile 2024

Treviso

Vendemmia dopo voucher, arrivano le prestazioni occasionali

Coldiretti Treviso: "Vendemmia salva, speriamo che lo strumento garantisca le necessità del settore"

| Isabella Loschi |

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Vendemmia dopo voucher, arrivano le prestazioni occasionali

TREVISO - La decisione di abolire dei voucher aveva raccolto le critiche della Coldiretti che considerava lo strumento indispensabile per i lavoratori impiegati per poche settimane durante la vendemmia e sottolineava la necessità di individuare una valida alternativa ai voucher in agricoltura per non perdere opportunità occupazionali. Ora il decreto sulle prestazioni occasionali che reintroduce uno strumento simile, ha risollevato gli animi della Coldiretti.

“L’impiego dei voucher in agricoltura  era praticamente stabile da cinque anni – sottolinea Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso (in foto) - Speriamo che lo strumento garantisca le necessità del settore. Ora guardiamo alla prossima vendemmia proiettati  al dopo-voucher grazie all’emendamento alla cosiddetta manovrina che introduce novità sulla Disciplina delle prestazioni occasionali, Libretto Famiglia e Contratto di prestazione occasionale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Maria Ciri, direttore di coldiretti Treviso: “Il nuovo strumento sostituisce di fatto i voucher appena abrogati, rispondendo alle esigenze delle imprese e dei lavoratori del settore agricolo e riprendendo molte delle richieste e proposte avanzate dalla Coldiretti”.

Come funziona? Il nuovo sistema mantiene l’elevato livello di semplificazione burocratica del voucher ed il limite economico annuo generale per l’utilizzo dello strumento resta fissato in 5mila euro l’anno sia per il prestatore che per l’utilizzatore, fermo che il singolo prestatore rispetto al singolo utilizzatore non potrà ricevere più di 2.500 euro per anno civile (prima il limite era posto a 2.020 €/anno).

Invariato anche l’aggancio al valore della retribuzione oraria stabilita dai contratti collettivi (e non i 9 euro fissati dal decreto per tutti gli altri settori), ma il valore orario è generalmente più basso nel caso di campagne di raccolta. Per le aziende agricole rimane anche il requisito soggettivo (cioè possono essere utilizzati pensionati, studenti e cassintegrati), che però viene allargato alla categoria dei disoccupati iscritti al portale nazionale delle politiche del lavoro.

Cosa cambia? Viene meno invece sia la distinzione tra imprese sopra e sotto i 7mila euro l’anno di fatturato ai fini Iva che soprattutto la limitazione dell’utilizzo alle sole attività stagionali. Per quanto riguarda la procedura questa verrà interamente gestita da un’apposita piattaforma dell’Inps cui utilizzatori e prestatori devono risultare preventivamente iscritti, integrando nella stessa anche l’obbligo di invio, entro un’ora dall’inizio della prestazione, dei dati relativi alla stessa. Quanto ai dati da trasmettere è previsto che sia indicato anche il valore del corrispettivo della prestazione in misura non inferiore a 36 euro per prestazioni entro le quattro ore giornaliere, per il settore agricolo detto valore dovrà conformarsi alla retribuzione oraria prevista dalla contrattazione collettiva. Sempre in agricoltura la durata della prestazione potrà andare a coprire, come già previsto per le comunicazioni all’Inl, un arco temporale di tre giorni.

I contratti di prestazione occasionale sono vietati per le imprese che abbiano in forza più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, nell’ambito dell’esecuzione di appalti, qualora il prestatore abbia in corso o abbia cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato con l’utilizzatore, e per le sole imprese agricole qualora il prestatore sia stato iscritto l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.                                                                     

 


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