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16 aprile 2024

Montebelluna

Venete: sale pressing soluzione, verso cda in settimana

Focus a operazione sistema. Nodo costi istituti grandi e piccoli

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Venete: sale pressing soluzione, verso cda in settimana

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - La corsa per il salvataggio delle banche venete non si ferma. I contatti a tutti i livelli proseguono, ora dopo ora, con l'obiettivo di trovare, nel più breve tempo possibile, quella soluzione di sistema che appare come l'unica strada percorribile per reperire 1,2 miliardi dai privati che Bruxelles chiede e così sbloccare il percorso per gli aiuti di Stato a Vicenza e Montebelluna. Tutti i soggetti coinvolti nella partita sono consapevoli che non si possa andare tanto oltre.

D'altro canto i segnali di allarme non mancano. In primis la fuga dei depositi che ha indotto all'emissione di 10 miliardi di euro di bond garantiti dallo Stato per aiutare una liquidità che appare sempre più esegua.

 

La strada si è fatta stretta con Unicredit e Intesa Sanpaolo (che martedì riunisce il board) chiamate dal Tesoro ad essere l'architrave di un salvataggio che sappia coinvolgere però l'intero sistema bancario. L'operazione non è semplice anche perché ci sono da misurare, con il giusto equilibrio, gli impegni dei singoli istituti, grandi e piccoli. Se tra le due maggiori banche del Paese si è diffusa la consapevolezza che l'unica via, ad una ben più rischiosa risoluzione, sia un cordone di salvataggio collettivo, c'è tuttavia chi è ancora recalcitrante all'idea. Non tutti sono entusiasti di versare nuovi oboli visti già i miliardi andati in fumo per sostenere, attraverso Atlante, le banche in crisi.

 

Ma le ripercussioni sul sistema sia economico che bancario per un fallimento delle venete non sarebbero indolore. Si calcolano fino ad 11 miliardi di euro di costi che dovrebbe sostenere il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Già i primi giorni della prossima settimana si profilano, dunque, come cruciali quanto meno per capire se la governance dei due istituti saprà reggere alle fibrillazioni continue.

 

Vicenza ha un comitato rischi lunedì e il cda convocato per martedì. Veneto Banca riunirà, invece, il consiglio mercoledì. E senza una soluzione a breve non è da escludere che i consiglieri decidano di gettare la spugna. Un intervento tempestivo da parte del Governo è sollecitato anche dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo Delta Lagunare. "Le banche venete sono un attore fondamentale dell'intero sistema economico veneto e nazionale" e il loro salvataggio "è prioritario per mettere in sicurezza le fondamenta della nostra economia", sottolinea il presidente Giuseppe Fedalto.

 

 


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