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28 marzo 2024

Nord-Est

"Il Veneto, nell'occhio del ciclone della mafia"

Manzato: "Fenomeno da contrastare, andando fino in fondo"

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VENEZIA - “La mafia in Veneto esiste, e fa affari. È presente nel mondo degli appalti, nel comparto artigianale e industriale, perché la ricchezza attira sempre le organizzazioni criminali. La dobbiamo sradicare”. L’assessore Franco Manzato ha concluso con queste dure parole la conferenza tenutasi ieri a Campagna Lupia, in provincia di Venezia, durante la quale è stato consegnato un assegno di oltre 11 mila euro all’associazione Affari Puliti. L’importo verrà destinato al completamento della riqualificazione della casa sequestrata a Campolongo Maggiore al leader della Mala del Brenta, Felice Maniero. L’edificio verrà adibito a spazio dedicato a giovani imprenditori che abbiano necessità di un luogo dove operare, mentre il parco, chiamato “il giardino della legalità”, sarà aperto al pubblico.

 

All’incontro erano presenti i rappresentanti dei Comuni che aderiscono all’iniziativa, quali Dolo, Fossò, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, oltre al Presidente di Affari Puliti Marino Milani e al segretario degli artigiani e piccole imprese delle Città della Riviera del Brenta Franco Scantanburlo. Il ricavato è stato raccolto lo scorso 8 settembre in occasione della partita della Nazionale Cantanti, che ha visto indossare la casacca a personaggi come Marco Paoloni, Neri Marcorè, Enrico Ruggeri, Alessandro Casillo, scesi nel campo di Dolo (VE), per sostenere questa meritevole causa.

 

“La Regione – ha spiegato Manzato – è da sempre vicina in tutti i modi possibili ad iniziative lodevoli come questa, portate avanti da persone che credono fortemente nel valore della legalità e nell’esigenza di diffonderne la cultura. In questo scenario abbiamo deciso intervenire tramite l’Agenzia Veneto Agricoltura, che garantirà la sistemazione del giardino esterno all’abitazione che fu di Maniero”. Veneto Agricoltura si sta occupando, infatti, dell’espianto alberature e siepi, rifacimento recinzioni e cancelli, semina prato, alberi, impianto di illuminazione, la fornitura di panchine ed attrezzature realizzate con legno delVeneto, il tutto al fine di rendere il parco agibile e usufruibile dai cittadini. “Dare legalità all’area del Brenta – ha concluso – non significa solo ripulirla da organizzazioni criminali, ma anche valorizzare le peculiarità di una zona che trova il suo valore anche nella bellezza straordinaria e nella grande tradizione enogastronomica”.

 



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