In Veneto sono 85.676 i bambini non ad oggi non vaccinati
Zaia: "Mi risulta che siano ancora a scuola"
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La Regione Veneto ha reso noto il risultato del monitoraggio della situazione vaccinale aggiornato al 3 maggio (fonte SIAVr). In Veneto gli inadempienti tra bambini e ragazzi di età tra 0 e 16 anni sono 85.676, di cui 22.311 in età pre-scuola dell'obbligo. Il monitoraggio presenta i dati anche scorporati nelle 9 Aziende Ulss di riferimento, e calcola la quota di soggetti che hanno già fissato un appuntamento per una delle vaccinazioni obbligatorie: si tratta di 21.964 (25,6%) ragazzi, di cui 7.853 (35,2%) quelli tra 0 e 6 anni.
A livello regionale, i soggetti inadempienti senza un appuntamento fissato sono quindi 63.712 (8,3%) tra 0 e 16 anni, di cui 14.458 (4,9%) tra 0 e 6 anni.
"Fermo restando che io sono favorevole alle vaccinazioni, anche se non tutte - ha detto il presidente Luca Zaia - il ministro Lorenzin ha fatto il decreto, ma anche i conti senza l'oste, prorogandone l'entrata in vigore fino ad aprile, pensando di passare la patata bollente al nuovo governo. A me, comunque, risulta che, all'8 maggio, i bambini non vaccinati tra 0 e 6 anni siano ancora negli asili, anche perché mi sembrerebbe un atto contrario alla democrazia cacciarli. E vuol dire che il decreto dell''infame' Zaia, che voleva estendere la proroga fino al termine dell'anno scolastico, a questo punto viene riabilitato".
"Il vero tema - ha proseguito Zaia - è che già la legge è ridicola, visto che si cacciano da scuola i bambini sotto i 6 anni mentre restano in classe quelli fino a 16: se pensi che il problema ci sia, chiedi l'obbligatorietà del vaccino a tutti". "Io non ho dato nessuna indicazione su queste tematiche alle Ulss, perché non è nei miei poteri, ma penso - ha concluso - che sia una soluzione di buon senso tenere i bambini non vaccinati in classe fino alla fine dell'anno scolastico: casomai, non sarà possibile iscriverli a settembre. E poi permettetemi di dire che se noi veneti siamo 'asburgici' nell'applicazione delle leggi, mi sembra che altrove, in giro per l'Italia, non si sia aperto tutto questo dibattito".