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28 marzo 2024

Montebelluna

VERSO L'ELIMINAZIONE DEI CANCROVALORIZZATORI

L'alternativa agli inceneritori? E' a Vedelago, e la sfruttano le altre Regioni

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Vedelago - Da qualche tempo l'industria, in sintonia con qualche bravo amministratore, riesce a riciclare totalmente i rifiuti solidi urbani raccolti attraverso la raccolta differenziata domiciliare. Con questo processo finalmente si può dare una risposta definitiva a chi chiede: "... e della frazione residua cosa facciamo?"
Questo sta accadendo in almeno tre regioni diverse, legate però da un filo comune: una buona raccolta differenziata domiciliare e un trattamento finale della frazione secca residua fatta con il processo di selezione-estrusione del Centro Riciclo di Vedelago, che è in grado non solo di ridurre i costi di conferimento dei Comuni ma anche di produrre profitti dalla vendita sul mercato di un prodotto estruso certificato, utilizzato in manufatti industriali e nell'edilizia quale aggregante.

Nel veneto, a Ponte nelle Alpi assieme a qualche comune limitrofo, è stato sviluppato, dapprima col supporto metodologico del Consorzio TV2 Priula per l’organizzazione della Raccolta differenziata domiciliare, e successivamente con il supporto tecnologico del Centro di Vedelago srl per la frazione secca dei rifiuti, un processo che permette di conferire all'impianto di selezione  ed estrusione di Vedelago la frazione residua stessa per ottenerne il suo completo riciclaggio.
Questa frazione entra in un processo di selezione (meccanica e manuale) e di estrusione, che è in grado di produrre un granulato a matrice prevalentemente plastica, a norma UNI 10667/14, utilizzato per la fabbricazione di diversi manufatti industriali e per l’impiego in edilizia quale aggregante, con grossi profitti economici e vantaggi ambientali, contrariamente a quanto avviene per il costoso smaltimento del Combustibile da Rifiuti, ottenuto dalla frazione secca residua, per il quale i Comuni pagano centinaia di euro a tonnellata fra produzione, trasporto e smaltimento negli inquinanti inceneritore, in impianti industriali o in discarica.

In Sardegna la Società mista pubblico-privata Anglona Ambiente, composta da un Consorzio di 14 Comuni della Sardegna e dal Centro Riciclo di Vedelago, quale parte tecnologica e di gestione, ha sviluppato in loco un ciclo completo di Raccolta Differenziata Spinta  e di riciclaggio totale della Frazione Secca Residua dei rifiuti solidi urbani.

Nel Lazio a Colleferro (Roma), sempre con la consulenza del Centro di Vedelago, è stata autorizzata la messa in esercizio di un impianto di selezione e riciclo a servizio del Consorzio GAIA, composto dai 42 Comuni della zona sud-est di Roma. Entro il mese di ottobre 2008, entrerà in funzione l’impianto di selezione e, a seguire, l’impianto per la produzione di granulato dalla frazione secca residua.
 
"La combustione ad alta temperatura è del tutto estranea ai cicli naturali biologici", come afferma da sempre con insistenza il professor Gianni Tamino. Questo dovrebbe essere la linea guida degli amministratori nella gestione dei rifiuti, rifiuti visti come scarti che si devono considerare prodotti da ridurre e migliorare continuamente.
 
Queste esperienze dimostrano che la filosofia Rifiuti Zero, cioè ridurre e riciclare tutto non è più un'utopia.  Occorre replicare, queste esperienze flessibili, magari in tutti gli 8100 Comuni italiani. Infatti esse sono basate prevalentemente sulla migliore cultura metodologica e sulla semplificazione dei processi industriali. Una filosofia che soddisfa in pieno due principi base nella gestione dei rifiuti: il principio di responsabilità individuale attraverso la raccolta domiciliare spinta ed il principio di prossimità cioè la capacità di smaltimento totale in loco dei propri scarti, attraverso il riciclaggio totale. E questo, anche per il Veneto sarebbe un grande vantaggio.

L'obiettivo è quello di fermare gradualmente la sessantina di cancrovalorizzatori di rifiuti urbani esistenti in Italia (quattro nel Veneto) e le decine di nuovi cancrovalorizzatori pianificati irresponsabilmente (due nel Veneto). Ridurre inoltre la saturazione delle discariche, allungando la vita delle esistenti, possibilmente all'infinito, senza doverne aprire di nuove.
 
Nel nome della tutela della salute e della biodiversità dell'ecosistema, per la nostra e per le future generazioni.
 

Gianluigi Salvador (Referente energia e rifiuti WWF Veneto Del direttivo nazionale Movimento per la Decrescita Felice)
 

 


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