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29 marzo 2024

Cronaca

'Vietato lamentarsi', il cartello sulla porta di Papa Francesco

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'Vietato lamentarsi', il cartello sulla porta di Papa Francesco

'Vietato lamentarsi': il monito che, sottoforma di cartello, invita a non limitarsi al lamento nella vita ma ad essere costruttivi, si può trovare esposto nelle questure, nelle stanze dei Carabinieri, dei finanzieri, nei bar. Da qualche giorno, ha raccontato 'La Stampa', persino sulla porta dell'ufficio del Papa. "Sono onoratissimo. Che il cartello potesse fare breccia era ipotizzabile ma da qui a pensare che addirittura finisse sulla porta del Papa... A questo punto speriamo possa fare breccia tra i collaboratori del Pontefice e che, oltre a suscitare ironia, possa avere un effetto correttivo", afferma all'Adnkronos Salvo Noè, psicologo psicoterapeuta al quale si deve l'ideazione del cartello che il Pontefice ha deciso di affiggere all'ingresso del suo appartamento, a Casa Santa Marta.

Noè, guidato dall'imperativo 'diventa il meglio di te', sta già pensando ad un nuovo cartello: il 'Vietato giudicare': "Nel senso dello stop alla critica messa in atto soltanto con l'intento di denigrare. In futuro, se sarà possibile, porterò anche questo al Pontefice", spiega Noè che si è ispirato ai suoi conterranei quando ha ideato il cartello che ha incontrato il gradimento del Papa. "Il lamento, noi siciliani, lo abbiamo nel dna - osserva lo psicoterapeuta life-coach -. La nostra è un'abitudine reale. Da lì l'idea del cartello".

Fu così che un mese fa lo psicoterapeuta che invita tutti a tirare fuori il meglio da sè mettendo da parte lo sterile borbottìo, partecipò ad un'udienza generale in piazza San Pietro. Noè attese ore e ore in piazza che il Pontefice terminasse il suo consueto bagno di folla tra i fedeli. "A fine mattinata - ricorda Noè - il Papa arrivò e io gli regalai il cartello e l'ultimo volume dedicato ai percorsi motivazionali -. Era stato lo stesso Bergoglio nel 2013 a fare un'omelia su quanti sono abituati a lamentarsi. Il cartello piacque tanto a Bergoglio che promise che lo avrebbe esposto". La promessa è stata mantenuta.

"Il cartello che invita a lasciare da parte la sindrome del vittimismo con conseguente abbassamento della capacità di risolvere i problemi - spiega Salvo Noè - è stato esposto nelle caserme, negli uffici, nei bar. E' piaciuto anche ai manager. C'è chi lo ha esposto in casa per ammonire i figli. Ovunque venga esposto, suscita meccanismi". Sortirà l'effetto sperato anche in Vaticano? "Speriamo possa avere l'effetto educativo che si prefigge. Tutti dobbiamo saperci mettere in discussione ricordando che le lamentele sono come le sedie a dondolo: ti tengono impegnato ma non ti portano da nessuna parte".

 



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