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29 marzo 2024

Treviso

I vigili del fuoco di Treviso in emergenza: mancano 50 uomini

Venerdì mobilitazione di protesta nazionale indetta dai sindacati di categoria

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I vigili del fuoco di Treviso in emergenza: mancano 50 uomini

TREVISO - A Treviso mancano 50 vigili del fuoco. Una carenza complessiva tra vigili del fuoco e capi squadra su un totale di circa 300 previsti, che sfiora il 20% dell’organico. Sono i numeri dell’emergenza del Comando provinciale di Treviso alle prese con il problema degli organici, condiviso da corpo nazionale.

Proprio per questo domani, venerdì 15 novembre, anche i pompieri di Treviso aderiranno alla protesta del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, indetta dai sindacati di categoria Fp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uilpa Vigili del fuoco, proclamando quattro giornate di sciopero generale del personale iniziando dal 21 novembre per poi proseguire nei giorni 2, 12 e 21 dicembre.

A Treviso non ci sarà il presidio davanti alla Prefettura in piazza dei Signori, perché i rappresentanti dei vigili del fuoco sono stati ricevuti la scorsa settimana dal prefetto Maria Rosaria Laganà, che ha riconosciuto le problematiche del Corpo Nazionale, le condizioni di lavoro in cui si trovano ad operare i pompieri di Treviso e si è impegnata a scrivere subito a Roma. Dalla prossima settimana, il comando di Treviso si troverà con una carenza di circa 50 unità, senza considerare i molti pensionamenti alle porte. Da ieri sono state accreditate un po' di ore di straordinario per venire incontro a questa carenza, ma non bastano e scadranno a fine anno. I vigili del fuoco chiedono al Governo “la valorizzazione del proprio lavoro dal punto di vista retributivo e previdenziale, maggiore tutela per gli infortuni e le malattie professionali, un riconoscimento reale delle specificità e dell’alta professionalità, il potenziamento degli organici.

I sindacati hanno deciso di farsi sentire anche perché questi aspetti ancora non hanno trovato il giusto riscontro nella Legge di Bilancio, che vede assegnati 25 milioni di euro, di cui 10 stornati da un fondo già esistente. Di fatto il contributo effettivo si riduce ai soli ed insufficienti 15 milioni di euro. Per capire questi contributi, bisogna pensare che per un allineamento con le forze di polizia ai Vigili del Fuoco servono 215 milioni.

“La giornata di mobilitazione - spiegano i rappresentanti territoriali Claudio Bertolo della Fp Cgil, Antonio Zambon della Cisl Fns e Michele Bessegato della Uilpa - è stata organizzata dai sindacati di categoria perché purtroppo continuiamo a constatare il mancato riconoscimento della specificità professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto che non sono da meno rispetto agli operatori di altri settori legati a sicurezza e soccorso pubblico: le belle parole di elogio e stima tardano a tradursi in fatti concreti su un percorso di valorizzazione stipendiale delle specializzazioni del Corpo. Si sono poi manifestate difficoltà nell’applicazione delle disposizioni relative agli inquadramenti ed alle progressioni di carriera del personale ed una nuova legge delega a tale riguardo non è stata ancora prevista dal Governo nonostante le molteplici sollecitazioni sindacali. Come per tutti i dipendenti pubblici servono ulteriori investimenti”.

“Ad aggravare la situazione - proseguono i rappresentanti sindacali - è la mancanza di un sistema previdenziale complementare che consenta ai Vigili del Fuoco, neo assunti in particolare, di vedersi garantire una pensione adeguata alle aspettative di vita future”.

 



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