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28 marzo 2024

Treviso

Vigneti, disponibili 953 ettari ma ogni azienda potrà chiederne solo uno

Confagricoltura contesta il nuovo sistema della Regione per l'assegnazione delle quote viticole: "Non aiuta la crescita"

| Isabella Loschi |

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vigneti

TREVISO – Sono 953 gli ettari disponibili nel 2018 per le nuove superfici vitate in Veneto, 88 in più rispetto agli 865 ettari del 2017, ma ogni azienda potrà chiederne al massimo uno, con priorità per le aziende che hanno applicato l’agricoltura biologica sull’intera superficie vitata per almeno cinque anni.

Una scelta, però, contestata da Confagricoltura perché “le domande saranno parecchie migliaia (nel 2017 furono 7.233, per oltre 90.000 ettari) e la poca superficie, dovendo essere distribuita tra molti, verrà spezzettata in percentuali irrisorie, non accontentando nessuno”.

“Il sistema non dà possibilità alle aziende di crescere e strutturarsi per affrontare il mercato – dice Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto (nella foto) -. Il tetto massimo di un ettaro non aiuta lo sviluppo del settore e, anche se siamo i primi a incentivare l’agricoltura sostenibile, riteniamo che non sia neppure corretto privilegiare chi fa biologico, che non è la panacea di tutti i mali”.

Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Veneto, comprende che i margini di manovra per la Regione siano limitati, “ma porre un limite di un ettaro per le domande, in modo da non scontentare nessuno, è una politica che non potrà far crescere l’economia nelle zone vitivinicole di successo del Veneto come il Prosecco, il Valpolicella, il Lugana e, in misura minore, il Pinot grigio, così come non ci potrà essere una spinta per la viticoltura italiana in sofferenza. Se le domande, come si prevede, saranno pari o superiori all’anno scorso, in mano ai viticoltori resterà ben poco, anche perché comunque prima verranno accontentati gli agricoltori biologici e solo dopo tutti gli altri”.

A tre anni dall’introduzione, il bilancio del nuovo sistema delle autorizzazioni, secondo Confagricoltura Veneto, è alquanto deludente: “Si credeva che liberalizzasse le superfici vitate e invece pone ancora più vincoli – sottolinea Marchesini -. I risultati degli ultimi anni non soddisfano assolutamente le richieste dei nostri imprenditori. Perciò chiederemo ai nostri referenti nazionali e alla Regione di spingere a livello comunitario affinché si vada a modificare il sistema autorizzativo, per non rischiare la caduta di un settore che oggi è un traino per tutta l’economia”. Il termine per la presentazione delle domande di autorizzazione è fissato al 31 marzo.

 


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