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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Villa Papadopoli al Cesana: "I consiglieri comunali voteranno al buio"

Controreplica di Sinistra Italiana al segretario del Pd Ludovico Domini

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Villa Papadopoli al Cesana:

VITTORIO VENETO - Continua la polemica tra Pd e Sinistra Italiana sul Cesana Malanotti. Dopo le dichiarazioni del segretario dem Ludovico Domini emerse ieri, la replica del circolo vittoriese di SI non si è fatta attendere.

 

"Ringraziamo il segretario del Pd per la cortese risposta. A dire la verità ce l’aspettavamo dal sindaco, ma siamo certi che avremo maggiori lumi nel corso del consiglio comunale del 19/7/2017. Senza il minimo intento di rilanciare una polemica che il segretario PD definisce inutile, desideriamo segnalargli che ci pare gli sia sfuggito qualche aspetto del nostro discorso.

 

Gentile dott.Domini, è ovvio che del taglio delle impegnative è responsabile gravemente la Regione. Chi ha detto il contrario? Non certo noi, che ci opponiamo fortemente a questa manovra, perché si inquadra in un progetto politico delle destre iniziato nei primi anni 2000, volto a indebolire gli ospedali pubblici e a trasferire i servizi sociali erogati delle Usl alle Ipab (che diventerebbero Centri Servizi).

 

Il progressivo depotenziamento del nostro ospedale, la proposta di cedere l'asilo nido e altri servizi sociali comunali al Cesana, nonché l’incremento dei posti letto “a libero mercato” della IPAB vittoriese rientrano in questo piano mirato a comprimere il sistema socio-sanitario pubblico per aprire le porte al privato.

 

Apprezziamo molto le azioni politiche che lei testimonia sono state fatte dal suo partito a livello regionale. Ma allora perché la giunta Pd di Vittorio fa il contrario, sostenendo a spada tratta sia la cessione dei servizi comunali, sia l’istituzione di 200 posti letto a pagamento, appoggiando nei fatti un percorso di privatizzazione? Peggio ancora se si tratta di persone affette da polipatologie non gestibili a casa.

 

Secondo lei, un anziano allettato o un portatore di grave handicap dovrebbe essere costretto a pagare almeno 3.200 euro al mese di retta, per consentire al Cesana di diventare un centro servizi? Per quanto riguarda il Parco, il problema che abbiamo posto (lo rilegga, segretario) non è la “fruibilità”, ma la “proprietà” del bene.

 

E’ evidente che solo la proprietà pubblica garantisce che la gestione sia in capo al Comune, e cioè ai cittadini. Per quanto riguarda le modalità di vendita, per noi è chiaro che con questo atto il consiglio si impegna a cedere al Cesana la Villa Papadopoli, che è la condizione necessaria perché il Cesana stesso possa chiedere in Regione i 200 posti per superpensionati.

 

Questo atto è vincolante, perché, se la Regione dirà sì, il consiglio non potrà rimangiarsi la parola. Per questo è grave che ai consiglieri comunali si chieda di decidere al buio, senza alcuna chiarezza, né sul prezzo, né sui beni interessati (solo la Villa? Anche l’area Rossi? Anche il Parco?), né sulla sostenibilità del piano imprenditoriale, né sulla garanzia che il Cesana non diventerà privato in futuro.

 

A noi pare che lo slogan “credere, obbedire, combattere” sia decisamente fuori tempo. Siamo sicuri che anche lei è d’accordo. (O no?)".

 



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