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20 aprile 2024

Treviso

Violenza sulle donne, 200 richieste di aiuto in un anno al telefono rosa di Treviso

In occasione dell'8 marzo le dipendenti del gruppo Sogedin hanno fatto una donazione al telefono rosa

| Isabella Loschi |

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Violenza sulle donne, 200 richieste di aiuto in un anno al telefono rosa di Treviso

TREVISO - Una richiesta di aiuto ogni due giorni, duecento in un anno. Tante, ancora, sono le donne che nel 2018 hanno chiesto aiuto al Centro antiviolenza del Telefono Rosa di Treviso. Nonostante le tante campagne di sensibilizzazione il drammatico fenomeno non diminuisce.

“E’ necessario sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto della figura femminile che, visto il suo particolare ruolo di moglie e madre, influisce anche sui minori che vivono in famiglia”, ha sottolineato Stefania Cernuschi rappresentante del Telefono Rosa di Treviso. Associazione alla quale, in occasione dell’8 marzo, è arrivata una donazione speciale da parte delle 560, tra dipendenti e collaboratrici della Casa di Cura “Giovanni XXIII”, del Centro Servizi “Villa delle Magnolie”, del Micronido “La casa sull'albero”, del Park Hotel “Villa Fiorita” di Monastier e dell’”Antony Hotel” e dell’”Antony Palace Hotel” di Mestre e di Marcon.

Le donne del gruppo Sogedin hanno deciso di rinunciare alla consueta mimosa, che ogni anno veniva donata loro dalla società per cui lavorano, e devolvere l’intero ricavato, di 400 euro, a Telefono rosa di Treviso. A questa cifra sono stati aggiunti ulteriori 600 euro da parte del consiglio di amministrazione di Sogedin per un totale di 1000 euro.

“Siamo commosse e ringraziamo le 560 lavoratrici di Monastier a nome di tutte le donne, ma anche da parte di tutti gli uomini che le amano. Per noi è un grande aiuto - ha detto Stefania Cernuschi - Continuano ad arrivare richieste di aiuto. Lavoriamo in rete con varie strutture: dalla questura, alla prefettura, all'ospedale Ca' Foncello, al pronto soccorso fino alla pediatria. E questo perché, purtroppo, tante donne, vittime di violenza, stanno a significare anche tanti minori in difficoltà perché a loro volta vittime di violenza domestica".

"Lavoriamo in rete e anche con centri antiviolenza di altre città- continua la delegata del centro Antiviolenza - Il fenomeno è trasversale sia a livello culturale che economico in quanto arrivano tipologie diverse di aiuto. Questi mille euro, che ci sono stati donati per “l’8 marzo 2019”, serviranno per sovvenzionare i lavori che stiamo portando avanti come ad esempio andare nelle scuole per fare prevenzione, educare i giovani alla gestione non violenta del conflitto, all'affettività”.

 



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Isabella Loschi

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