LA VITA FERMA.
Scritto e diretto da Lucia Calamaro
Spettacolo - Teatro - Cinema
quando | 17/02/2018 |
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orario | Dalle 21:00 alle 00:00 |
dove | Teatro Comunale di Belluno |
prezzo | da €12 a €22 |
info | biglietteria@slowmachine.org - 328.9252116 |
organizzazione | SlowMachine |
sito web | https://goo.gl/L9MH3a |
Scritto e diretto da Lucia Calamaro
Con: Riccardo Goretti, Alice Redini, Simona Senzacqua
Una produzione SardegnaTeatro, Teatro Stabile dell’Umbria e Teatro di Roma Coproduzione Festival d’Automne à Paris / Odéon-Théâtre de l’Europe
In collaborazione con La Chartreuse – Centre national des écritures du spectacle e il sostegno di Angelo Mai e PAV
LA VITA FERMA
“Una riflessione aperta sul lutto, la cui elaborazione non è detto sia l’unica soluzione, anzi, là dove una certa vulgata psicologizzante di malcerte origini freudiane comanda, esige, impone di assegnare il più velocemente possibile al proprio desiderio un oggetto nuovo per rimpiazzare l’oggetto perso, forse è li che interviene un racconto , anche uno piccolo come questo, pratica del singolare per antonomasia, a sdoganare il diritto di affermare la tragica e radicale insostituibilità di ogni oggetto d’amore perso, di ogni persona cara scomparsa. Il dramma di pensare o meno ai morti è comunque il dramma di pensiero di chi resta e distribuisce o ritira, senza neanche accorgersene, un esistenza. Di che tipo sia l’esistenza dei morti non saprei dire, ma come predica Etienne Soreau “Non c’è un’esistenza ideale, l’ideale non è un genere d’esistenza”. La Vita Ferma è dunque uno spazio mentale dove si inscena uno squarcio di vita di tre vivi qualunque, – padre, madre, figlia – attraverso l’incidente e la perdita. E’ occorso anche qualche inceppo temporale ad uopo, incaricato di amplificare la riflessione sul problema del dolore ricordo e sullo strappo irriducibile tra i vivi e i morti che questo dolore è comunque il solo a colmare, mentre resiste”.
Lucia Calamaro
La Vita Ferma è uno spazio mentale dove si inscena uno squarcio di vita di tre vivi qualunque- padre, madre, figlia – attraverso l’incidente e la perdita. Una riflessione sul problema del dolore-ricordo, sullo strappo irriducibile tra i vivi e i morti e su questo dolore è comunque il solo a colmare, mentre resiste. Un dramma di pensiero in tre atti che accoglie, sviluppa e inquadra il problema della complessa, sporadica e sempre piuttosto colpevolizzante, gestione interiore dei defunti.
“Anche se probabilmente non la conoscete, Lucia Calamaro è la migliore scrittrice italiana vivente (…) a partire dalla riflessione teorica si arriva al nucleo più intimo della nostra carne”.
INTERNAZIONALE