VITTORIO E CONEGLIANO COMUNE UNICO. ANZI NO. ANZI SI'. ANZI NO
Torna in campo l'idea di unire Conejan e Vittorio Veneto. Ma gli assensi diventano smentite nel giro di 24 ore
Oh, mamma! C'è una faccenduola, una quaestio - la chiamerebbe Cicerone -, che in queste ore di mezzo inverno fa perder la testa ai Vittoriesi e (si presume) ai Coneglianesi.
Venerdì scorso, inaugurando una Tac all'ospedale di Vittorio Veneto, i sindaci Scottà e Maniero si sono stretti la mano eccetera. Tra gli eccetera, commentati dagli applausi e dai flash dei fotografi, c'è stata una sorta di proposta, accolta entusiasticamente da entrambi i primi cittadini. Una proposta che voleva essere un intento di fratellanza: unire in un unico comune Vittorio Veneto e Conegliano.
Un'idea utopistica? Be': tutti sappiamo (e il vescovo Pizziolo - uscendo dal suo isolamento - l'ha sottolineato) che pagare due e prenderne uno, cioè fare di due comuni un'unica realtà, è un'ipotesi ben lungi dal potersi realizzare. Ma l'idea ha colpito ugualmente. Non per l'originalità (il Quindicinale l'aveva lanciata e commentata già nel 2005), ma perché sulla faccenda il primo cittadino vittoriese ha detto (quasi) contemporaneamente un sì convinto e un no altrettanto deciso.
"Pensiamo già a uno studio di fattibilità che consideri modalità organizzative, costi e benefici" del comune unico - ha dichiarato Scottà a Elisabetta Gavaz del Gazzettino, ribadendo che l'idea di un unico municipio gli andava troppo a genio. Ma, nello stesso tempo, Giancarlo Scottà ha dichiarato a Francesco Dal Mas della Trbuna di Treviso che "sarebbe un pazzo" se avallasse l'idea di un comune unico. Che a quest'idea lui dice "assolutamente no" e che non è sua intenzione "cadere tra le braccia di Conegliano".
Oh, mamma! Prima di farvi cadere le braccia, pensate che l'idea di unire in matrimonio Conegliano e Vittorio Veneto ha già una sorta di battesimo: "Vittoriano (oh, mamma!) potrebbe essere il nome attribuito alla città-coppia-di-fatto".
In tutta la quaestio se n'è uscito bene il sindaco Maniero. Che almeno non ha detto sì, no, sì, no....
Emanuela Da Ros