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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

VITTORIO SI MOBILITA PER IL DA PONTE

Valenti: "'è l'occasione di un ripensamento globale circa l'utilizzo della struttura"

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Vittorio Veneto – Intende far sentire la usa voce, la Città, per far riaprire il teatro Lorenzo da Ponte, sbarrato dallo scorso luglio.

Sono già in tanti ad aver risposto all’appello alla mobilitazione lanciato dall’associazione “Amici del Castrum”, che vuole portare fisicamente associazioni e cittadini davanti al teatro per testimoniare l’interesse dei vittoriesi per la struttura e il suo significato. A solo un giorno dal lancio dell’iniziativa “abbiamo ricevuto numerosi attestati di sostegno”, annuncia la presidente degli Amici, Ada Marcantonio.

“Penso che tutti i vittoriesi vogliano che sia riaperto il Da Ponte – aggiunge – e in questi giorni ne stiamo avendo la prova”.

Gli Amici del Castrum hanno contattato il sindaco Gianantonio Da Re, che ha assicurato che si sta già muovendo per “salvare” il palcoscenico serravallese. “Ma un movimento popolare può essere un o stimolo importante anche nei confronti di Fonadazione Cassamarca”, chiarisce Ada Marcantonio. E sembra che i primi segnali siano incoraggianti in questo senso.

Sta a Comune di Vittorio Veneto e Fondazione trovare un accordo per gestire in comune il Teatro, per trovare una soluzione che premetta di far rialzare il sipario. “Se ci sarà un accordo le associazioni faranno la loro parte – assicura Marcantonio – E’ chiaro che le realtà culturali e di associazionismo dovranno fare tanto volontariato ma l’importante è che si possa rientrare nel Teatro”.

Anche la maggioranza consiliare di Vittorio Veneto è consapevole dell’importanza di riaprire il Da Ponte: il capogruppo di Forza Vittorio Alessandro Valenti all’inizio dell’anno aveva già chiarito che “riveste priorità una profonda ed incisiva azione per riaprire il Teatro Da Ponte attraverso un disegno progettuale che coinvolga le associazioni cittadine”. “ L'occasione di un ripensamento globale circa l'utilizzo della struttura è propizia – aggiunge Valenti - a considerare l'opportunità di aprire finalmente il sipario, attraverso un sistema di rete, al teatro popolare veneto, troppo spesso relegato a stagionalità minori e poco strutturate nel territorio vasto”.

Laura Repossi

 


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