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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, il 2 dicembre l'inaugurazione di Piazza Meschio: ma rimane la questione dei parcheggi interrati

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Vittorio Veneto, il 2 dicembre l'inaugurazione di Piazza Meschio: ma rimane la questione dei parcheggi interrati

VITTORIO VENETO - Taglio del nastro domenica 2 dicembre per piazza Meschio. Il sindaco Roberto Tonon ieri ha annunciato la data dell’inaugurazione del cuore di Meschio rimasto, per nove lunghi anni, ostaggio di un cantiere.

 

Probabilmente, sempre il 2 dicembre, verrà illuminato l’albero di Natale, arrivato da Canale d’Agordo e già collocato in piazza. È stato il Comune ad ultimare la piazza, investendovi 720mila euro. Rimane ancora aperta però la questione della fideiussione con Zurich e Edilvi, ditta in origine titolare del completamento dei lavori.

 

Il Comune o valuterà il nuovo accordo transattivo proposto da Zurich o andrà a gennaio in tribunale. Nel frattempo, però, tiene banco la questione dei parcheggi realizzati sotto la piazza. L’ex consigliere Pd Alessandro De Bastiani ha scritto a Diego Pavan di Edilvi per capire come mai «a conclusione dei lavori pagati dai cittadini i 40 parcheggi sottostanti la piazza, che sarebbero dovuti essere pubblici, sono contrassegnati da un divieto di sosta con la scritta “Proprietà privata”». Puntuale la risposta di Pavan: «Noi ci stiamo attenendo alla transazione del 2016 e la stiamo rispettando; tuttavia ritengo che le persone più indicate cui chiedere spiegazioni siano il sindaco ed il dirigente Antoniazzi».

 

«A mio avviso, e credo per tutti i vittoriesi, secondo una logica di buon senso avendo il Comune pagato la realizzazione di piazza Meschio i parcheggi dovrebbero essere pubblici – commenta De Bastiani -. Pavan invece li considera di sua proprietà, appellandosi alla transazione approvata dal consiglio comunale che accettava lo scambio realizzazione Zurich/parcheggi pubblici. Secondo il sindaco Tonon quell’accordo non è valido, in quanto non sottoscritto di fronte a un notaio, ma in questo caso andrebbero rimossi i cartelli di divieto di sosta».

 



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Claudia Borsoi

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