Vittorio Veneto: il nuovo centro culturale islamico è realtà, inaugurata la sede
Nuovi spazi per l'associazione "Misericordia". Spesi 500mila euro per l'operazione, tutti frutto di un autofinanziamento
VITTORIO VENETO - Il centro culturale islamico di via Mattei, a San Giacomo, è realtà. E’ stato inaugurato questa mattina, con una cerimonia ufficiale: l’associazione “Misericordia” ha quindi nuovi e ampi spazi per le proprie attività, dopo la ristrutturazione dell’ex sede di un’azienda di autotrasporti.
Il centro sorge a ridosso della rotatoria che porta in zona industriale: circa 6mila metri quadrati in tutto, dove sorgono un’ampia sala, due appartamenti e degli uffici.
La struttura è stata comprata e ristrutturata grazie ad un autofinanziamento completo, da parte dei soci dell’associazione o da chi ha voluto versare il proprio contributo. Ci sono voluti circa 500mila euro per tutta l’operazione. “Un punto di arrivo, ma anche di partenza – l’ha definito l’Imam delle comunità islamiche del Veneto, Kamel Layachi -. Qui si concentrano anni di sacrifici e sforzi per dare un luogo degno per incontrarsi, per l’educazione e la diffusione di legalità, dialogo e responsabilità. Vogliamo abbinare spiritualità e cittadinanza”.
Ma si pregherà anche, al nuovo centro? “Ci saranno meditazione, catechismo e raccoglimento spirituale” ha reso noto l’imam. Ma come era già stato ampiamente spiegato dall’associazione, non c’è bisogno di una spazio specifico per pregare. Se i fedeli saranno comunque riuniti nel centro di via Mattei alle ore consone, pregheranno anche in quel luogo, senza che questo possa essere definito una “moschea”, struttura che richiede architetture e autorizzazioni specifiche.
Qui l’associazione organizzerà iniziative culturali, ma anche corsi di lingua italiana (dedicati anche alle donne), e lezioni per far apprendere e potenziare la lingua d’origine degli associati.
Da tempo la “Misericordia” cercava un posto più grande rispetto alla sede attuale. Come ha spiegato l’Imam, durante cene sociali e conferenze – soprattutto nel periodo del Ramadan – la struttura arriverà ad ospitare fino a 200 persone. Ufficialmente la struttura è la sede legale dell’associazione, quindi figura a tutti gli effetti come un centro culturale.
Ci sono voluti circa 6 anni per raccogliere tutti i fondi necessari: oggi tutta la comunità islamica ha festeggiato il traguardo raggiunto.
L’Imam ha voluto ricordare che “questa comunità è aperta, e l’obiettivo è quello di garantire sicurezza e legalità”. Le tre parole d’ordine sono: identità, legalità e partecipazione. Ma che lingua si parlerà all’interno del centro? “L’italiano è la lingua ufficiale della comunità” ha specificato l’imam. Il taglio del nastro lo ha effettuato l’assessore Barbara De Nardi, accompagnata dall’assessore Giuseppe Costa, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.