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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, proposta di donazione dell'ex ghetto ebraico al Comune

È quanto ha messo nero su bianco Alessandro Fassina in una lettera arrivata nei primi giorni di agosto in municipio

| Claudia Borsoi |

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Vittorio Veneto, proposta di donazione dell'ex ghetto ebraico al Comune

VITTORIO VENETO – L’Immobiliare Fassina disposta a donare al Comune di Vittorio Veneto l’ex magazzino ebraico di via Manin. È quanto ha messo nero su bianco da Alessandro Fassina in una lettera arrivata nei primi giorni di agosto in municipio, proprio mentre nell’immobile conosciuto ai più come “ex ghetto” prendevano avvio i primi lavori di messa in sicurezza.

 

Dallo scorso 25 giugno, quando il maltempo segnò duramente il territorio vittoriese, le condizioni della storica struttura testimone della fiorente comunità ebraica cenedese si sono fatte sempre più critiche. Pioggia e vento hanno fatto cedere ulteriormente tetto e solai, crollati nel cuore della notte. Un tonfo che ha fatto vibrare anche le abitazioni vicine.

 

Danni che richiedono un intervento radicale per rendere nuovamente fruibile l’edificio che fino ai primi anni Duemila ospitò mostre d’arte ed incontri culturali. All’indomani dell’ultimo crollo, Alessandro Fassina aveva rassicurato che interventi di messa in sicurezza concordati con la Sovrintendenza erano già previsti. Ed aveva precisato che «il problema non è comprare l’immobile con una colletta, perché l’avrei anche regalato, ma ristrutturarlo», con riferimento all’azione popolare che in quei mesi si era mossa per salvare l’ex ghetto. Fassina aveva poi reso noto che aveva in passato proposto al Comune di «cedergli l’immobile ristrutturato, in cambio della cessione di beni comunali non utilizzati».

 

Ora l’immobiliarista ci riprova. «La Fassina Immobiliare sta prendendo in considerazione di donare l’immobile al Comune, come dichiaratoci in una lettera – conferma l’assessore alla cultura Antonella Uliana -. Esiste poi una lettera della Sovrintendenza, inviataci per conoscenza sempre ad inizio agosto, che vincola a determinati lavori di messa in sicurezza degli ambienti da eseguire a breve. Diamo atto della grande disponibilità d’animo della proprietà – prosegue Uliana -, precisiamo che il Comune è disposto a ragionare su una possibile accettazione dell’ex magazzino ebraico nel momento in cui ciò che è richiesto dalla Sovrintendenza sarà stato eseguito».

 

L’amministrazione comunale è pronta ad avviare a fine estate un ragionamento con la proprietà. Nel frattempo, a fine luglio l’edificio è stato completamente ingabbiato dalle impalcature ed hanno preso avvio i lavori di verifica del sito e di rimozione dei materiali derivati dai crolli del tetto e dei solai.

 

L’intervento di messa in sicurezza delle strutture dell’ex magazzino, con opere necessarie ad assicurare il bene vincolato dalla Sovrintendenza, si dovrebbe concludere in 196 giorni, dunque fra poco più di sei mesi, per un investimento stimato in 166mila euro.

 


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Claudia Borsoi

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