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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

A Vittorio Veneto si nasce (troppo) poco

Circa una sessantina di parti tengono aperto il punto nascita

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

A Vittorio Veneto si nasce (troppo) poco

VITTORIO VENETO - All’ospedale di Vittorio Veneto si nasce sempre meno. Sono stati infatti solo 566 i parti registrati nel 2016 nell’unità di ostetricia e ginecologia del nosocomio di Costa: sotto le 500 unità il Ministero della salute prevede la chiusura del punto nascita. A Vittorio il reparto “sopravvive” quindi grazie ad una sessantina di nuovi parti, che hanno consentito di sorpassare la soglia limite.

 

L’ospedale di via Forlini risente di un calo delle nascite che viene registrato in tutta Italia, e che da qualche anno sta facendo precipitare il numero dei nuovi nati nel Belpaese. Ad ogni modo, nel caso in cui si tratti di un punto nascita particolarmente strategico, la Regione può chiedere una deroga per mantenere attivo il punto nascita. Su questo il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi è stato chiaro: “Difenderemo questo punto nascita con le unghie e con i denti” ha detto stamane parlando dei reparti di ostetricia e ginecologia di Vittorio Veneto e di Conegliano.

 

Sono unità, queste, in piena emergenza di specialisti: “C’è una grande mancanza di pediatri – ha specificato Benazzi – Li stiamo cercando nelle graduatorie fuori provincia”. La carenza di organico, all’ospedale di Conegliano, dura ormai da 5 mesi. E pensare che la città del Cima presenta numeri molto più alti di quelli vittoriesi: nel 2016 nella città del Cima i parti sono stati 925, 671 dei quali naturali e 254 cesarei.

 

Le pazienti del reparto dell’ospedale di Santa Maria dei Battuti sono state in tutto 2164, a fronte delle 1453 ricoverate a Vittorio Veneto. Anche a Conegliano, ad ogni modo, si è verificato un drastico calo delle nascite: dal 2004 si contano 700 nati in meno. Nonostante la crisi delle nascite nella città della Vittoria, il trend che è stato registrato nei primi mesi dell’anno sembra scongiurare il rischio di chiusura.

 

Sull’andamento demografico sta pesando molto anche il fuggi fuggi generale degli stranieri dalla città e dai comuni limitrofi, con un calo del 15% delle presenze di extracomunitari.

 

Nonostante questo, ha preso avvio il “progetto 3c”, che punta sul potenziamento delle cure, del comfort e della comunicazione in ostetricia. Il progetto prevede una prima fase “conoscitiva”, volta a sondare il livello di gradimento dell’utenza.

 

“Abbiamo messo a punto un questionario che sarà somministrato a circa 150 donne, pari a circa il 10% delle pazienti che, annualmente, scelgono i nostri ospedali per partorire - ha reso noto Benazzi - Il questionario, che sarà ripartito in modo proporzionale tra i due nosocomi, ci permetterà di avere una fotografia precisa di come ci vedono le pazienti: è importante capire quali sono i motivi per cui scelgono di partorire a Conegliano piuttosto che a Vittorio Veneto, qual è il livello di gradimento del servizio di rooming in, il giudizio sul comfort dei locali, sul rispetto della privacy. Una volta definito il quadro metteremo a punto il Piano di miglioramento, volto a migliorare il Servizio sulla base delle richieste delle nostre utenti”.

 


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