Treviso -“Il volontariato è e dev’essere sempre più sensore ed anticipatore dei bisogni della gente”. Parola di Giovanni Grillo (in foto), presidente del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Il mondo del volontariato trevigiano, che vanta un esercito di circa 50 mila persone, (i dati non sono facili da estrapolare anche perchè spesso un volontario appartiene a più di un’associazione) vuole riuscire a contare ancora di più, visto anche l’incremento di forme di disagio che attanagliano la nostra società, per esempio le nuove povertà, l’incremento della popolazione anziana e immigrata.

Il Coordinamento delle associazioni di volontariato stamani ha presentato il bilancio dell’attività del 2008. Fra gli aspetti positivi nell’attività dello scorso anno, che ha visto il rinnovo delle cariche elettive con la riconferma di Grillo, senz’altro anche l’adesione al Coordinamento di 15 nuove associazioni, passando a 267, a fronte delle 350 associazioni attive nel trevigiano. Sempre positivo resta il dialogo con le istituzioni, in primo luogo con la Provincia, ma anche con i Comuni.

“Da domani – spiega Grillo – i vertici del coordinamento saranno impegnati a contattare i nuovi sindaci per dar corso a nuove forme di collaborazione, confidando che la collaborazione fra volontariato e istituzioni sia sempre più proficuo”. In particolare il Coordinamento chiederà ai Comuni di adottare la “Carta dei valori del volontariato”, elaborata dalla Fivoli, Federazione italiana del Volontariato, e dal Gruppo Abele di Don Ciotti, un documento che chiede il riconoscimento del ruolo del volontariato e delle sue potenzialità. In particolare, poi, si vorrebbe che i Comuni si impegnassero maggiormente nel mettere a punto politiche per sostenere la famiglia, che molte volte vengono lasciate sole nel gestire i propri problemi (educazione dei figli, accadimento di disabili e anziani ecc…

Il Mondo del volontariato trevigiani, chiede anche di poter contare di più nell’elaborare assieme alle istituzioni progetti per prevenire i disagi e per dar risposte concrete nel lenirli o eliminarli, potendo contare su una fitta rete di contatti sul territorio che sono in grado di captare, prima ancora dei servizi sociali, situazioni di disagio o che potrebbero diventare tali. “Il volontariato trevigiano – ha detto Grillo – dà e ricerca nuovi stimoli, mette in atto azioni concrete e poi si interroga su quello che fa, si confronta con le altre associazione e con le istituzioni per far ancora meglio, per diventare un punto di riferimento sempre più credibile per chi ha bisogno di aiuto”. Da 2005 annualmente viene organizzato questo momento di confronto che quest’anno avrà luogo il 12 settembre a Ca’ Tron.

E fra i progetti che il Coordinamento delle associazioni di volontariato ha in mente di perseguire entro quest’anno, c’è lacerazione di un nuovo livello di collaborazione fra i sette Centri servizi del volontariato del Veneto, la lotta alla povertà, che si estende sempre di più, coinvolgendo il sistema bancario locale, portare avanti il progetto “Giro di boa” per consolidare la rete dei gruppi ai auto mutuo aiuto che in provincia sono circa 140 frequentati in media da 8 persone per gruppo. Si intende anche dar vita ad un gruppo provinciale dell’associazione “Libera” per promuovere la cultura della legalità e delle responsabilità personale di ogni cittadino.Molti sono i progetti e le iniziative in corso e che si vorrebbe realizzare e per farlo servono risorse che i Centri di servizio ricevono tramite una quota degli utili dalle Fondazioni bancarie, enti che in questi periodi non se la passano molto bene.

In foto l'avv.Gabriella Folliero,vice presidente del Coordinamento delle associazioni di colontariato e Giovanni Grillo, presidente del coordinamento.