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29 marzo 2024

Treviso

ZAIA E GALAN: SCONTRO ALL'ULTIMO CALICE

Il ministro avverte il governatore del Veneto: "Gli italiani non sono ubriaconi. Impara la legge"

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ZAIA E GALAN: SCONTRO ALL'ULTIMO CALICE


Il Vinitaly accende la polemica politica. Si brinda e ci si scontra tra gli stand di Verona e i brindisi sembrano, a volte, tanto forti da mandare in frantumi le alleanze.

E' il caso della diatriba su vino, sicurezza e tasso alcolemico nata tra il ministro alle politiche agricole Zaia e il governatore Galan, che dal ministro s'è beccato un rimprovero di quelli veraci: "Non conosci la legge sulla sicurezza stradale!"

Galan, un paio di giorni fa, aveva dichiarato che chi beve e si mette alla guida di un'auto è da biasimare perché il suo comportamento può essere pericoloso. Zaia, a sua volta, aveva sottolineato che due bicchieri di vino non rendono pericoloso nessun guidatore. E Galan aveva ribadito che nel suo intervento vi era un'attenzione verso i familiari delle vittime che, in qualche modo avevano sperimentato sulla propria pelle quanto sia dleterio il binomio alcol-guida. La disputa non era affatto finita qui. I chiarimenti del governatore del Veneto non avevano convinto Zaia che ha voluto tornare sull'argomento con una dichiarazione ufficiale e ...barricata nei toni.

"Chi si mette alla guida ubriaco è un assassino - ha tuonato Zaia - ma chi beve due bicchieri di vino non è un ubriaco ed è gravissimo che Galan non conosca il nostro Codice della Strada, che fissa il tasso alcolemico consentito in 0,5 grammi al litro, ovvero proprio l’equivalente di due bicchieri di vino. Se Galan la pensa in modo diverso, lo dica chiaramente”.

“Io  - ha aggiunto pungentissimo Zaia - non cambio opinione a seconda delle platea che mi ascolta, a differenza di altri amministratori”.


“Il punto però, che chiunque può comprendere, è che tra i motivi che provocano i morti sulle strade ci sono la distrazione, l’uso del cellulare, i farmaci, il rumore, etc. Ciò che serve dunque non è criminalizzare – senza alcun approfondimento - uno dei possibili fattori di rischio, ma essere in grado di produrre progetti concreti per ridurre il numero degli incidenti, come ho fatto in passato, quando grazie alla mia azione amministrativa i morti sulle strade della Provincia di Treviso sono drasticamente diminuiti”.
“Tra i motivi invece che possono portare alla diffusione di una nuova educazione – ha chiuso il ministro  - c’è il fatto di non vantarsi per i troppi calici che si buttano giù”.

edr

 


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