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19 aprile 2024

Treviso

Zanzotto contro la dislocazione del Palazzetto

Singolare analogia tra Pieve di Soligo e Vittorio Veneto: in entrambi i centri le amministrazioni "spingono" per creare strutture sportive in aree verdi di alto valore paesaggistico

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A Vittorio Veneto, oltre 14 mila persone (vittoriesi e non) hanno sottoscritto l'invito a promuovere come "punto Fai" il brolo del monastero cistercense di San Giacomo. La mobilitazione si è affiancata alla decisione del Tar di sospendere la creazione in loco di una palestra. Un progetto che invece è fortemente voluto dalla giunta Scottà. Anche Andrea Zanzotto, festeggiato in questi giorni per i suoi 85 anni, aveva aderito all'iniziativa tesa a tutelare l'area verde adiacente al monastero. E ora, a sorpresa, il grande poeta pievigino diventa il primo firmatario di un Comitato per una nuova dislocazione del palazzetto dello Sport a Pieve di Soligo. Un Comitato, sorto proprio in occasione del compleanno del poeta, che intende "salvare l'ultimo paesaggio da cartolina rimasto a Pieve di Soligo".
La questione della dislocazione del palazzetto, a Pieve, qualche mese fa aveva creato una profonda crisi tra Zanzotto e l'amministrazione. Crisi che, anziché ricomporsi in occasione dell'anniversario del poeta, si è fatta più ampia, corrompendo l'atmosfera di festa che si sarebbe dovuta respirare in paese in concomitanta con l'illustre genetliaco.
Zanzotto, circondato da nomi prestigiosi del mondo accademico, ha spento le sue 85 candeline, lanciando ancora una volta un appello accorato per la salvezza del paesaggio. E appoggiando il neonato comitato ha concretamente aderito a un'importante crociata contro quello che è stato definito uno "scempio ambientale". Ma cosa chiede il comitato?  Di non costruire il palazzetto nell'area golenale di via Mira, di ridimensionare il progetto tenendo conto del bacino d'utenza relativamente piccolo, di ridurre i costi di costruzione (attraverso una diversa ubicazione, che non richieda la creazione di nuove strade e infrastrutture devastanti per il paesaggio), di "non replicare l'esperienza di Vittorio Veneto, dove il Tar ha accolto le istanze di un privato, ritardando la costruzione di una palestra necessaria per le associazioni".

 



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