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19 aprile 2024

Treviso

Ztl in via Roggia, Confcommercio:"Non ci hanno detto niente"

Zanon accusa la giunta di mancata condivisione delle scelte, Conte (Lega):"Partecipazione non è informare la cittadinanza di quello che si è già deciso"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Ztl in via Roggia, Confcommercio:

TREVISO - La serenità dimostrata dall’amministrazione nella decisione di trasformare anche via Roggia in zona a traffico limitato, estendendo così l’area del centro vietata alle auto, non corrisponde certo all’umore di residenti e commercianti, già sul piede di guerra per la nuova limitazione. Le nuove ipotesi di pedonalizzazione hanno creato sconcerto ed irritazione anche al palazzo del Terziario della Confcommercio Treviso che critica all’amministrazione Mandilo la mancanza di confronto nelle scelte.

“Ancora una volta - sottolinea Enrico Zanon, referente Ascom Confcommercio per il centro storico - siamo costretti a rimarcare la mancata concertazione, l’estemporaneità dell’iniziativa, dannosa per la città, ed una serie di comunicazioni disorganiche e contraddittorie. Un approccio errato - secondo Zanon - che non può che spaventare i cittadini, disorientare i consumatori, e creare ulteriori difficoltà agli operatori che in centro lavorano e producono. Ci chiediamo se la pedonalizzazione sia un processo condiviso, come era stato promesso e sbandierato, o una scelta solitaria della giunta comunale di Treviso”.

Mancata condivisione e partecipazione sono le parole usate anche da Mario Conte, capogruppo della Lega Nord, nel criticare la decisione della giunta. “La lingua che parlano Manildo e i suoi assessori  è questa: o sei d’accordo con me oppure non capisci nulla. Ma la partecipazione non è informare la cittadinanza di quello che si è deciso ma tenere conto delle istanze di tutti, confrontarsi e trovare i giusti compromessi”.

“Le ztl dovevano essere l’ultimo passaggio di un progetto più ampio per dare una identità urbanistica, sociale e turistica a Treviso. Così’ invece tutto si riduce alla chiusura di qualche strada, senza una logica precisa. Il risultato? Lo hanno detto bene cittadini e operatori economici: la città si svuota e se sopra ci mettiamo la perenne carenza di parcheggi il quadro è desolante e molto preoccupante perché il capoluogo sta diventando inaccessibile e per questo perde inesorabilmente il suo appeal”.

“Serve uno studio avanzato dei parcheggi che si colleghi ad una revisione del trasporto pubblico per arrivare ad un vero anello di park scambiatori esterni alla mura e ben collegati con il centro cittadino e i quartieri. Serve una verifica scientifica e non “nasometrica” dei flussi della viabilità soprattutto per quanto riguarda la circolazione dentro alle mura e se si vuole ridurre il traffico allora bisogna saper e voler investire sul trasporto pubblico, valutando anche soluzioni alternative agli autobus immaginando ad esempio di utilizzare i tratti ferroviari che scorrono intorno a Treviso come una sorta di metropolitana di superficie che congiunga i poli principali: l’aeroporto, l’ospedale, la stazione ferroviaria”.

 



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Isabella Loschi

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