PONTE DI PIAVE - Il Movimento di Iniziativa Civica Ponte2000 sollecita gli Amministratori dei Comuni interessati ad attivare da subito una nuova cultura rivolta a migliorare il controllo e la manutenzione dei manufatti arginali di difesa dalle piene ed intervenire sugli utilizzi impropri delle golene.

Dicono dal gruppo: «Ci permettiamo di considerare alcuni aspetti, di facile applicabilità, che possono mitigare il rischio idraulico conseguente alle piene dei nostri fiumi.

Ad esempio il taglio dell'erba sulla sponde arginali deve essere effettuato nei momenti e nei modi più opportuni, applicando semplicemente le severe indicazioni della Serenissima, purtroppo oggi dimenticate.

Gli spessi accumuli di erbe triturate lasciate marcire, indeboliscono la cotica erbosa delle sponde.

In questo modo è favorito il dilavamento che mina la consistenza del terreno e si favorisce la crescita di essenze non idonee. E’ importante inoltre, individuare la competenza istituzionale di questa importante operazione.

Interdire la transumanza ai greggi nei pressi degli argini dei nostri fiumi che, martellando pesantemente le sezioni degli stessi, procurano gravissimo danno alla loro consistenza.

L’inarrestabile piantumazione di vigneti all’interno della golena del Piave occupa oggi più dell’ 80% dell’area destinata al deflusso delle piene.

Le fitte intelaiature ferro-cementizie il cui volume è confrontabile con la cementificazione di un’intera area industriale, costituiscono un notevole incremento alla “rugosità” del fondo golenale, un effetto dannoso che si doveva contenere, come chiaramente indicato nelle direttive del piano Stralcio sulla Sicurezza Idraulica del fiume Piave di recente approvazione.

I risultati creati da queste barriere artificiali sono evidenti se si osserva l’accumulo di notevoli quantitativi di materiali trasportati dalle correnti di deflusso in queste aree, a seguito dei recenti eventi di piena» dice Ponte 2000.