«Niente sede per le primarie», polemica a Meduna
L'accusa da parte del segretario PD Alvaro Astolfo. La difesa del sindaco Marica Fantuz
|
MEDUNA DI LIVENZA – «Niente stanza per le primarie: perché?». Polemica a Meduna, tra l’altro non nuova.
L’accusa. Alvaro Astolfo (nella foto), segretario della sezione medunese del Partito Democratico, denuncia: «Il Comune non ci concede uno spazio per poter allestire le prossime primarie del PD. Abbiamo presentato domanda, ma il sindaco ci risponde “picche”».
Il fatto. Lo scorso 27 febbraio Astolfo ha scritto al sindaco Marica Fantuz (Lega Nord) con la richiesta di poter usufruire di una qualche sala per ospitare le primarie il 29 e 30 aprile. Le elezioni vere e proprie si terranno il 30 dalle 8 alle 20.
Il 28 febbraio il sindaco ha risposto ad Astolfo: «Non possiamo concedere il locale richiesto, come segnalato già nel 2013». Il motivo? L’utilizzo per le primarie non è contemplato dal regolamento comunale “Uso sale Riunioni”.
L’articolo 2 prevede i casi di utilizzo, dal ricreativo al culturale e sociale. E in caso di tematiche politico amministrative, il caso più vicino a quello in questione, «deve essere garantito un contraddittorio».
La difesa. Il sindaco Fantuz ha risposto a stretto giro di posta: «La stessa richiesta era stata presentata nel 2012, all’epoca rispondemmo che le primarie non sono contemplate in regolamento. Poi mi è stata nuovamente inoltrata nel 2013. E, identica, nel 2017.
Ma il regolamento non è cambiato. Non sono contro le primarie, atto indubbiamente democratico. Semplicemente le stanze non possono essere concesse ai partiti, qualunque sia la sigla. Il regolamento parla chiaro».