«NO AI LIQUAMI»: MANIFESTAZIONE BLOCCA IL TRAFFICO
La gente di Campigo contro il posizionamento di una sacca per lo stoccaggio del liquame proveniente dall’allevamento dei maiali
Castelfranco – Erano circa in trecento persone. Si sono date appuntamento oggi pomeriggio alle 14. Prima davanti alla chiesa del paese, in piazza, e poi sono scese in strada, bloccando il traffico per oltre un’ora. Le auto sono potute passare solo a singhiozzo. Non sono mancati momenti di tensione con gli automobilisti.
Sono arrivati anche carabinieri e vigili urbani. I disagi del resto erano inevitabili e voluti. Era proprio nell’intento della gente fare in modo che l’iniziativa facesse parlare di sé. La manifestazione era stata indetta degli abitati di Campigo, che da qualche mese sono sul piede di guerra.
Questo perché in via Alture, a circa un chilometro dal centro del paese, dovrebbe essere posizionata una sacca in gomma che dovrebbe arrivare a contenere circa quattromila metri cubi di liquame proveniente dall’allevamento intensivo dei suini.
Il liquame dovrebbe essere trasportato lì da un allevamento di suini che si trova a Salvatronda, un’altra frazione di Castelfranco che confina con Campigo, in attesa di essere sparso sui campi nei periodi in cui lo si può fare. Un progetto che sta creando scompiglio a Campigo e che ha già comportato varie azioni, tra cui una petizione dove praticamente ha votato tutto il paese e non solo.
Grazie al rumore che la gente ha fatto nelle scorse settimane si è riusciti a bloccare temporaneamente il progetto prima di agosto. Questo perché si è fatta pressione sul Comune e l’Usl 8 ha espresso parere negativo al progetto.
Domani ci sarà una conferenza di servizi in cui vari organi saranno chiamati ad esprimere il loro parere sul progetto, dopodiché ci potrebbe essere l’approvazione definitiva. In quel caso la popolazione di Campigo è decisa a ricorrere al Tar. L’associazione frazionale domani mattina sarà presente.
«Con questa manifestazione – ha affermato Sergio Piccolo dell’Associazione Frazionale – dimostriamo che non intendiamo mollare l’osso. La sacca non verrà posizionata. Questa è la prima manifestazione, se sarà necessario ne faremo altre. Nel caso in cui il progetto dovesse essere approvato siamo pronti a ricorrere al Tar».
Matteo Ceron