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29 marzo 2024

Conegliano

«Saddam Hussein? Un uomo straordinario»

Il Premio Fuoriclasse a Bruno Vespa, che ricorda l’intervista al Raìs

| Andrea De Polo |

| Andrea De Polo |

«Saddam Hussein? Un uomo straordinario»

FONTANELLE - Una cena di (super) gala tra gli aneddoti di Bruno Vespa, i tortellini di Giovani Rana (che vuole ancora venderne uno per ogni cinese), il look di Anna Fendi. È il “Premio Fuoriclasse 2015”, che la distilleria Castagner di Fontanelle consegna ogni anno a un volto noto dell’imprenditoria, della cultura, dello sport. Venerdì sera, nella cerimonia allestita all'interno della distilleria di Fontanelle, è toccato al giornalista Bruno Vespa ricevere il premio che negli anni scorsi era andato, tra gli altri, a Marcello Lippi (cittì della nazionale campione del mondo nel 2006) e Carlo Rubbia (Nobel per la Fisica nel 1984).

 

Vespa non ha rifiutato l’invito, anzi ha rilanciato: alla cena è arrivato con il suo ultimo libro “Donne d’Italia”, e ha imbastito una sorta di Porta a Porta al contrario, in cui era lui l’intervistato, e gli ospiti lo tartassavano di domande. Ne sono uscite (tra una portata e l’altra) due ore di aneddoti e curiosità, a partire da quelle enologiche: i commensali – tutti volti noti dell’imprenditoria locale, da Giovanni Rana a Riccardo Illy, da Alberto Bauli a Roberto Castagner – hanno assaggiato anche un “Primitivo di Manduria Doc – Raccontami 2013” della Cantina Vespa, proprio quella del giornalista-produttore.

 

Durante il Porta a Porta a parti invertite Vespa si è soffermato sugli aneddoti più curiosi di una carriera lunga 55 anni. Dall’intervista con Saddam Hussein a quella particina in un film di Woody Allen (“To Rome with Love”), saltata all’ultimo momento perché il protagonista, Roberto Benigni, proprio non ne voleva sapere di recitare accanto a Bruno Vespa. Fra un brindisi e un selfie, però, a tenere banco è stato anche qualche argomento meno frivolo. Su tutti, l’incandescente situazione internazionale: «Gli errori fatti dell’Occidente in Medio Oriente sono tantissimi» ha spiegato Vespa «dalla seconda guerra del Golfo, una guerra sbagliata, alla ricerca delle armi chimiche di Saddam, un pretesto presto smascherato». Era il Natale del 1991 quando Vespa incontrò Saddam: «Un uomo straordinario con un carisma notevole. Un’intervista difficile e che il governo italiano non avrebbe autorizzato, ma che si è conclusa con grande soddisfazione da parte di entrambi. Aver disarmato il suo esercito, che negli ultimi tempi si è unito alle truppe dell’Isis, è stato un errore clamoroso».

 


| modificato il:

Andrea De Polo

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