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28 marzo 2024

Treviso

“La privatizzazione della sanità trevigiana è sotto gli occhi di tutti"

Il Pd attacca: “Il problema delle liste d’attesa non è mai stato realmente affrontato, le visite notturne hanno rappresentato appena lo 0,002%"

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giovanni zorzi

TREVISO - “I dati su cui dovremmo riflettere maggiormente riguardano i medici che scelgono di abbandonare la carriera nel pubblico per lavorare nel privato, sintomo di una situazione di disagio ormai diffuso tra il personale, e i 3.9 miliardi di euro (studio uno studio dell’Acli) che i veneti spendono di tasca loro per curarsi nel privato”.

Il Partito Democratico di Treviso si inserisce a gamba tesa nel dibattito sulla “privatizzazione” della sanità pubblica che vede coinvolte cinque liste civiche della provincia di Treviso, e smentito pochi giorni fa dal direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi con dati alla mano. Proprio sui dati il segretario provinciale Giovanni Zorzi commenta: “I dati utilizzati da Benazzi danno solo una versione parziale del processo di privatizzazione in atto. Innanzitutto i dati andrebbero analizzati dal 2010 e non dal 2013, ovvero da prima che venisse approvato il precedente piano socio sanitario. Inoltre gli effetti delle ultime scelte, come la nascita di un pronto soccorso privato a Monastier, si vedranno nel 2020, ma la strada sembra già scritta”.

“Stiamo lavorando a un dossier che valuti lo stato di salute della sanità trevigiana con la nascita dell’Ulss unica provinciale - spiegano Giovanni Zorzi e il responsabile sanità provinciale Nicolò Rocco - e ci ritroviamo in molti dei dati evidenziati dalle forze civiche che hanno segnalato l’aumento del peso delle strutture private nell’erogazione dei servizi”.  “Non capiamo perché ogni volta che si vuole aprire un dibattito sulla sanità trevigiana a fare la difesa d’ufficio di Zaia sia una figura tecnica come il direttore generale, sempre più relegato a ruolo di esecutore dalla legge che ha istituito l’Azienda Zero, e non i politici regionali della Lega che fino a prova contraria sono responsabili delle scelte sanitarie in Veneto”.

Infine il Pd interviene duramente sulle liste d’attesa: “Il problema delle liste d’attesa non è mai stato realmente affrontato, se non con soluzioni mediatiche come le visite notturne che hanno rappresentato lo 0,002% di tutte le visite specialistiche effettuate in Veneto".

"I cittadini si rendono conto che in Veneto la sanità pubblica sta perdendo terreno a favore dei privati. È giusto che sappiano che non stiamo parlando di un’emergenza ma della scelta di portare il Veneto verso il modello lombardo”.

 


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