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17 aprile 2024

Oderzo Motta

“La strage di alberi nelle aree golenali del Piave è un clamoroso autogol".

"Non è così che si mette in sicurezza il territorio”: afferma Zanoni

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

strage di alberi nelle aree golenali del Piave

CIMADOLMO - “Non è abbattendo migliaia di alberi nelle aree golenali del Piave che si combatte il dissesto idrogeologico e si mette in sicurezza il territorio. Anzi, è un clamoroso autogol. Disboscamenti che non hanno niente a che vedere con il ripristino funzionale della fascia ripariale e dei letti fluviali, da cui invece dovrebbero essere rimossi tronchi schiantati ed arbusti, ancora presenti in abbondanza. Perché si agisce al contrario, favorendo la pericolosità delle correnti e la loro opera di erosione?”.

È quanto chiede il consigliere regionale Dem Andrea Zanoni, che ha anche presentato un’interrogazione per avere chiarimenti sulle ragioni dei tagli. “Quanti sono gli alberi abbattuti e quali sono il valore e la destinazione commerciale? Si tratta di un problema che riguarda buona parte della provincia di Treviso, con i Comuni di Pederobba, Ponte di Piave, Maserada sul Piave, Spresiano, Cimadolmo, Crocetta del Montello e Vidor, dove sono scomparsi interi boschi golenali e macchie arbustive consolidate. A Cimadolmo, per fare un esempio, nei pressi del ristorante ‘Alla Botte’ sono stati eliminati dei pioppi quasi secolari che facevano da tenuta alle piene del Piave”.

“Ad agosto 2019 è stato approvato e finanziato, con decreto firmato da Zaia, un progetto da 900mila euro per ‘interventi di ripristino funzionale e di rimozione alberature schiantate nelle aree golenali del fiume Piave nel territorio dei comuni rivieraschi nella Provincia di Treviso’, in seguito alla tempesta Vaia. Interventi che non c’entrano molto con queste operazioni, semplicemente sconcertanti, spesso all’interno del sistema delle aree di Rete Natura 2000 - sottolinea Zanoni - Nei mesi scorsi ci sono state manifestazioni di protesta a Cimadolmo in riva sinistra e Candelù di Maserada a cui hanno aderito numerose associazioni (Wwf, Lipu, Legambiente, Comitato Grave di Ciano, Natis Naturae Civis di Roncade, Energo Club Treviso, Italia Nostra, Lac e Iams), mentre il circolo Legambiente di Maserada di Piave ha presentato un esposto ai Carabinieri forestali di Treviso".

“Si tirano giù alberi nelle golene, che sarebbero utilissimi come difesa, ma i tronchi e gli arbusti sradicati finiti negli alvei restano dove sono - protesta Zanoni - Il 26 marzo ho scritto al Genio Civile di Treviso per segnalarne la presenza a Madorbo di Cimadolmo, ma ancora non sono stati rimossi. E continuo a ricevere foto sul rinvenimento di piante schiantate che nessuno va a recuperare. Come mai? Eppure il decreto parla chiaro. Perché si preferisce insistere con questo taglio indiscriminato?”.
 

 


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Margherita Zaniol

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