“In treno da Belluno a Venezia? Come in un inferno dantesco”
Fresco di stampa un libro di satire antiche per i pendolari del futuro scritto da Alberto Camerotto
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – «Negli ultimi anni sui treni dei pendolari della linea che da Belluno scende a Venezia viaggiare per lavorare, studiare, insegnare è diventato un inferno dantesco, una odissea infinita. Tutti hanno abbandonato i treni. Ma ora ci si augura che, con l'elettrificazione compiuta, il treno ritorni a essere un collegamento efficace e veloce». È questo l’auspicio di Alberto Camerotto, docente di lingua e lettura greca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ai viaggi in treno ha unito degli esercizi di satira antica che hanno dato vita, e poi alle stampe, al libro “Vedere Venezia. Treni satirici quotidiani” edito da Dario De Bastiani.
Il libro si compone di 34 racconti satirici come 34 sono i canti dell’Inferno di Dante. «Parlano dei treni di tutti i giorni, con gli occhi di un professore di greco. I pensieri e le parole risalgono indietro nel tempo, ai miti e a Omero, che servono per guardare meglio i problemi del presente: l’Iliade, in fin dei conti, comincia con la peste. Sono “treni satirici” fatti di quotidianità, di gesti e di pensieri che sono quelli di tutti» afferma l’autore che sottolinea il valore di questo mezzo di trasporto – riduce l’inquinamento e toglie le auto dalle strade – che però negli ultimi anni è sempre più segnato da disservizi, sporcizia e abbandono.
Il libro verrà presentato venerdì 16 ottobre alle 18 al Palafenderl. Oltre all’autore, interverranno il giornalista Tiziano Marson, l’esperto di satira e di letteratura Silvano Piccoli e il poeta Luciano Cecchinel che proporrà una sua contro-satira.