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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

“35 centraline idroelettriche minacciano l’ecosistema del Meschio”

Sabato alle sorgenti il flash-mob di Legambiente del Vittoriese

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Flash mob fiume meschio

VITTORIO VENETO – La giornata mondiale della migrazione dei pesci d’acqua dolce, che ha posto l’accento anche sulla tutela dei fiumi, a Vittorio Veneto è stata celebrata sabato 24 ottobre con un flash-mob organizzato da Legambiente del Vittoriese che ha dato appuntamento alle sorgenti del Meschio in località Savassa.

 

«Il Meschio rappresenta una sorta di unicum a livello nazionale per numero di sbarramenti lungo il suo breve corso – mettono in luce gli attivisti -: attualmente sono attive ben 35 concessioni in poco più di 20 chilometri per lo sfruttamento idroelettrico delle sue acque e per ognuna di queste vi è uno sbarramento. Il corso di questo piccolo fiume è estremamente frammentato e pochissimi sbarramenti sono dotati di passaggi per pesci».

 

«Negli ultimi anni il Meschio aveva riacquistato parte della sua naturalità ma, con gli incentivi per il micro e il mini-idroelettrico, vi è stato – mettono in luce - un ripristino ed un incremento degli antichi sbarramenti, bloccando il mirabile processo di rinaturalizzazione spontanea che lo aveva reso uno dei fiumi della provincia di Treviso più ricchi di biodiversità».

 

Il primo sbarramento si trova già alle sorgenti, dove l’acqua viene captata per generare energia elettrica. «Lo scempio è ben evidente soprattutto durante i secchi mesi estivi: solo un rigagnolo trafila furtivamente dal calcestruzzo della piccola diga, ricordandoci che lì una volta scorreva un gorgogliante torrente che poco a valle sarebbe diventato il fiume che permise la nascita dei primi insediamenti produttivi del vittoriese» sottolineano.

 

Le conseguenze? Specie ittiche un tempo presenti, come le anguille o i salmonidi, oggi sono quasi scomparsi dal Meschio. Da qui un appello: «Non vengano più concesse autorizzazioni per nuove centraline e vengano adeguate quelle esistenti alla normative in vigore che impone i passaggi per i pesci» afferma Legambiente del Vittoriese.

 



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Claudia Borsoi

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